Africa
L'Africa di Continentenero Travel

foto foto dell'africaviaggi in africa Africamappe cartine africasiti confini africalibri tanzaniasolidarietà sud africatour operator sitemapsite map

 

 


Tchad… emozioni sahariane

di Davide Bergami e Antonella Bergonzoni

Viaggio effettuato dal 27/03/2002 al 12/04/2002

Scarica la mappa
prima parte seconda parte terza parte quarta parte quinta parte

 

Prefazione

Il tour, partendo dalla capitale N'djamena, si sviluppa nella zona nord orientale del paese per arrivare fino al massiccio dell'Ennedi e alla regione settentrionale di Ounianga dove sono presenti numerosi laghi salati, per un totale di 3.000 km.

Note sul paese

Il Tchad si trova nel cuore dell'area sahariana, si estende tra l'ottavo e il venticinquesimo grado di latitudine nord, è il quinto paese in ordine di grandezza in Africa ed è circa quattro volte l'Italia (1'285'000 km2); confina con la Libia (a Nord), il Sudan (a Est), la Repubblica Centroafricana (a Sud), il Camerun, la Nigeria ed il Niger (a Ovest).
Con oltre 100 lingue diverse, trentacinque e più etnie, tre confessioni principali, tre zone climatiche ed una storia che affonda le radici nell'antichità, la cultura del Tchad è ricca varia e complessa. Tale complessità rende estremamente difficile qualsiasi considerazione di carattere generale sulla cultura della nazione, poiché ciò che è importante per un determinato gruppo etnico o una determinata regione può non esserlo per altri.
A grandi linee, quindi, si può dividere il paese in tre fasce climatiche: la prima, quella settentrionale è di tipo desertico e predesertico e quindi più spiccatamente sahariana, contraddistinta dalla presenza di vasti sistemi montuosi ed estese pianure sabbiose e ciottolose con gli erg dunari di Djourab e Mourdi. Il massiccio montuoso del Tibesti è collocato nella parte nord occidentale; si distende per circa 100'000 km2 ed è il più vasto di tutto il Sahara, si tratta di un enorme apparato vulcanico formato da giganteschi crateri e imponenti bastioni di arenaria, basalti e lave di origine tarda mesozoica (circa 70 milioni di anni fa), che ha nel vulcano spento Emi Koussi (3'415 m) in assoluto la cima più alta del Sahara. L'Ennedi, meta del nostro viaggio, è situato nella parte nord orientale ed è un immenso altopiano arenaceo formatosi tra i 500 e i 300 milioni di anni fa nell'era del paleozoico; con un'estensione di circa 60'000 km2 (grande quanto la Svizzera), ha nel Monte Basso (1'450 m) il suo punto più elevato.
Caratteristica dell'Ennedi sono le sue bizzarre costruzioni naturali di arenaria (tipiche del plateau tassiliano), intervallate da profonde gole contenenti molto spesso fresche e limpide "guelte". Qui è presente un clima tipicamente sahariano, caratterizzato da scarse precipitazioni (inferiori a 200 mm annui) concentrate nei mesi estivi e grandi sbalzi di temperatura tra giorno e notte e tra la stagione estive e quell'invernale. Queste zone desertiche offrono solamente una rara vegetazione stagionale da steppa, con piante spinose come il cram-cram e qualche palmizio, presente soprattutto nella zona dei laghi salati. A differenza di tutte le altre aree sahariane, quella dell'Ennedi è considerata un biotopo di tipo "sudanese"; di fatto la possiamo considerare una sfumatura ambientale tra il deserto più arido e la savana. La forma delle valli, la posizione geografica e la falda freatica dei numerosi fiumi secchi (in grado però di trasformarsi in torrenti impetuosi alle prime piogge) fanno sì che la vegetazione al suolo impedisca eccessivi fenomeni di evaporazione, mantenendo così condizioni di vita particolari per uomini, piante e animali.
La fascia centrale ha un clima più spiccatamente saheliano caratterizzato dalla presenza del lago Tchad, che ne condiziona fortemente l'ambiente, e dalla regione montuosa orientale del Waddai. Il lago Tchad (il cui emissario è il fiume Chari, alimentato a sua volta dal fiume Logone) è il più grande bacino d'acqua situato nell'Africa centrale, importantissimo per l'economia agro-pastorale del paese e che minaccia di scomparire a causa della scarsità delle precipitazioni, la forte evaporazione ma soprattutto a causa dell'incuria dell'uomo. Dal 1960 ad oggi il lago ha perso circa il 90 per cento della sua estensione, di questo passo gli scienziati che stanno studiando le conseguenze dell'effetto serra sui principali laghi del pianeta avvertono che entro qualche decennio potrebbe sparire per sempre tra le sabbie. Prospettiva catastrofica; lo spettro della fame e di spaventose migrazioni forzate dovute all'agonia del lago Tchad, potrebbero essere il preludio ad un disastro ambientale ed umano di proporzioni spaventose.
Il clima di tipo saheliano presente nella zona della capitale e del lago Tchad, presenta una stagione secca che dura 7 - 8 mesi, mentre nei restanti si hanno delle precipitazioni che variano tra i 500 - 900 mm; la vegetazione è caratterizzata da una steppa spinosa con acacie, alberi della gomma e palme doum. Le coltivazioni sono localizzate nelle depressioni più umide e lungo gli oued; in questa regione però l'allevamento è l'attività dominante.Subito a nord del lago Tchad, il clima sahelo - sahariano impone condizioni predesertiche con piogge scarse ed irregolari (200 - 500 mm annui) ed una stagione secca che dura almeno nove mesi.
Il sahel divenne tristemente famoso al mondo intero agli inizi degli anni settanta a causa di una terribile siccità, durante la quale morirono per fame migliaia di persone e intere mandrie di bestiame.
Nella fascia meridionale, la zona saheliana si arricchisce di vegetazione e degrada progressivamente verso le savane tipiche dell'Africa subtropicale. La stagione delle piogge ha una durata di 6 - 7 mesi, con precipitazioni annue che variano dai 900 ai 1'200 mm; qui è presente una savana alberata di karitè, ronier e tamarindi. Si tratta della regione agricola più ricca, con colture di tipo sudanese come cotone, arachidi, sesamo, riso, miglio e verdure.
Il Tchad, che ha come capitale N'Djamena (fino al 1973 si chiamava Fort Lamy) è un ex colonia francese ed è una repubblica indipendente dal 1960; attualmente il presidente è Idriss Deby (di etnia Zagawa), che nel 1990 ha deposto con la forza Hissène Hibrè. Nello stesso anno la repubblica del Tchad ha iniziato un lento processo di democratizzazione, che dopo 30 anni dall'indipendenza, caratterizzati da continui colpi di stato e guerre civili, ha portato alle elezioni presidenziali del 1996 e a quelle legislative del 1997.
Nel paese sono presenti numerose etnie, che sovente danno segni di insofferenza e irrequietezza nei confronti del governo centrale. Nel 1998 si sono verificate nella regione del Tibesti atti di banditismo, ed una ribellione capeggiata da un ex ministro del governo in carica che qui si era rifugiato; è da allora che questa zona è rimasta isolata agli occhi degli irriducibili amanti del deserto.
Le ultime notizie in nostro possesso riferiscono di una tregua raggiunta con i ribelli nel febbraio del 2002, che dovrebbe finalmente portare un po’ di pace in questa regione, permettendo così la ripresa del turismo, previa una nuova mappatura delle zone minate, in un'area tra le più isolate ed affascinanti del Sahara.
Anche nella regione dell'Ennedi sono presenti talvolta atti di guerriglia; a tutt'oggi è interdetta ai turisti l'altipiano di Niola Doa (in lingua locale significa "la valle delle fanciulle") nella zona nord orientale del massiccio, dove oltre ai numerosi e pregevoli siti pittorici, si trovano enormi, strane e altamente artistiche incisioni rupestri di fanciulle danzanti di rara ed eccezionale bellezza, veramente uniche nel loro genere.
Un viaggio in Tchad, presenta numerose difficoltà oltre a quelle dovute ad atti di ribellione e banditismo. Al di fuori della capitale c'è una totale assenza di strutture ricettive, le grandi distanze, la completa assenza di una rete stradale seppur rudimentale, l'approvvigionamento di acqua, viveri e carburante per i mezzi fuoristrada, sono alcuni tra i vari ostacoli da fronteggiare.
Si comprende, che per affrontare con tranquillità e sicurezza il viaggio in questa regione, è necessario essere supportati da un solido e competente tour operator, che sia in grado di superare le indubbie difficoltà logistiche, e possedere una perfetta conoscenza del territorio (ricordiamoci che esistono ancora numerose zone minate) e dei problemi legati alla sicurezza presenti in alcune aree di questo paese.

Seconda parte -->>

 


In viaggio con Continentenero Travel