Africa
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Windhoek, Waterberg, Hoba, Tsumeb Etosha, Khorixas, Terrace Bay Swakopmund Walvis Bay, Swartfontein, Sesriem, Fish River Lüderitz, Kolmannskop, Kalahari, Windhoek

22 giorni e 6.000 chilometri
sulle strade della Namibia

di Francesca Zannoni e Roberto Barat

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5° giorno: Etosha
• Un giorno intero lo dedichiamo alla visita del parco.
La rete stradale è ben segnata e, anche se si tratta di sterrati, si percorrono agevolmente; inoltre se volete avvistare qualche animale dovete per forza andare piano. Sappiate che per nessun motivo è possibile abbandonare la pista per fare del fuori strada, anche perché, così facendo, sareste colpevoli della distruzione del già esiguo manto erboso, disturbereste gli animali già costretti a convivere con i pulmini dei turisti, alterereste l'equilibrio del parco e, soprattutto, sareste vituperati, rimproverati e sanzionati moralmente da tutti i navigatori di Continentenero.it. Per cui, se decidete di prendere una guida, non azzardatevi a corromperla con richieste di trasgressione per un'inquadratura: non si può e NON SI FA.
Se avete già visitato qualche grande parco africano forse l'Etosha vi deluderà un po', soprattutto perché non c'è la concentrazione di animali del Masai Mara, o la vastità del Serengeti, ma l'atmosfera è comunque suggestiva e affascinante. Portatevi dei panini e l'acqua per lo spuntino di mezzogiorno.
6° giorno: Etosha-Kamanjab
Per tutta la giornata attraversiamo il parco fino ad arrivare al campo di Okaukuejo.
Prendetevela pure con calma e gotetevi questo safari di trasferimento perché il tempo a disposizione è più che sufficiente. Ai limiti del campo c'è una pozza artificiale dove gli animali vanno a bere... appostatevi comodamente seduti sulle panchine e prendetevi un po' di tempo: se siete fortunati potreste anche vedere qualcosa di veramente bello! A Okaukuejo c'è una pompa di benzina e un bravo meccanico: non si sa mai, e a noi è servito. Usciti dal campo la strada diventa asfaltata; siete sempre all'interno del parco per cui non fatevi prendere dall'entusiasmo e non premete troppo sull'accelleratore! Un'ottima soluzione per la notte è l'Otjitotongwe Lodge (non hanno ancora il sito, ma il telefono sì, 067330201) vicino a Kamanjab. Si arriva dopo aver lasciato la strada principale e aver percorso uno sterrato che sembra non finire mai e l'accoglienza è... veramente singolare.I proprietari, Tollie e Roelleen Nel e i loro figli, partecipano a un programma di salvaguardia e ripopolamento dei ghepardi. Nella loro riserva non solo è possibile ammirare da molto vicino questi splendidi felini, ma è anche possibile giocherellare con alcuni di loro, ovviamente con quelli addomesticati e sotto la stretta sorveglianza del signor Nel, come si farebbe con un micione. Il Lodge è composto da bungalows molto curati che fanno vivere un'atmosfera molto old british, con pizzi, merletti e lumi a petrolio. Alcuni boongalow sono costruiti in stromatoliti (alghe fossili vecchie 600-700 milioni di anni). La cena è servita nel locale ristorante ed è composta da piatti tipici della cucina casalinga afrikaans. Al mattino fate uno sforzo e svegliatevi all'alba: non ve ne pentirete. Se non volete stare nel lodge è possibile fare del campeggio.
7° giorno: Kamaniab - Petrified Forest - Khorixas
La strada che porta a Khorixas è interamente asfaltata e si percorre agevolmente
.
Per il resto Khorixas non ha proprio niente da offrire. La città è decisamente bruttina e, a differenza delle altre città della Namibia, non sembra affatto ospitale. L'unico posto dove è possibile dormire è il Khorixas Rest Camp (telefono 067331111; e-mail: khorixas@iwwn.com.na, sito internet www.iwwn.com.na/khorixas), che, quando è stato inaugurato, doveva essere carino e accogliente. Peccato che siano trascorsi circa vent'anni e che sia stata fatta poca manutenzione. Comunque, per passare una notte va bene. La sera si può cenare al campo senza però grandi aspettative. Nel pomeriggio potete andare a visitare la foresta pietrificata, situata a circa 40 Km dalla città. Anche se è considerata la seconda foresta al mondo, non è inserita nei circuiti tradizionali per cui i visitatori sono alquanto rari. Si tratta di alcuni tronchi adagiati sul terreno risalenti a circa 260 milioni di anni fa e in perfetto stato di conservazione. Portatevi panini e qualcosa da bere perché non esistono punti di ristoro.
8° giorno: Khorixas-Twyfelfontein-Terrace Bay (Skeleton coast)
• Lasciamo Khorixas di buon mattino
. Dopo aver fatto la consueta scorta di panini e bibite e riprendete la strada del giorno prima. Superata la foresta pietrificata avete ancora 40 Km di strada prima di arrivare al bivio di Twyfelfontein. Da qui ci sono altri 25 Km di pista sabbiosa, ma percorribile da tutte le auto, prima di arrivare a destinazione. A questo punto avrete sicuramente capito perché abbiamo deciso di suddividere questa tappa in due giorni, rifacendo un pezzo di strada già percorsa il giorno prima! Le vostre fatiche saranno ripagate dallo splendore del paesaggio. La pista infatti termina in una valle circondata da alte pareti di roccia rossa, dove un labirinto di massi ospita una delle più importanti collezioni di incisioni rupestri di tutta l'Africa australe. Ci sono oltre 2.500 immagini risalenti a circa 6.000 anni fa. Fate un po' voi. Affidatevi a una delle guide locali e non fatevi prendere dalla "pigrizia del cittadino"; scegliete senza esitazione l'itinerario di un'ora e non ve ne pentirete. A Twyfelfontein potete fermarvi per il pranzo, rigorosamente al sacco, e, prima di ripartire non tralasciate una visita alle toilette. Un'esperienza veramente unica nel suo genere...
La strada che porta a Terrace Bay offre uno dei panorami più belli della Namibia. Entrerete nel parco della Skeleton coast attraverso la Springbokwasser Gate. Ricordatevi che per dormire all'interno del parco, e data la vastità ne vale sicuramente la pena, dovete avere la prenotazione dell'albergo che avrete fatto a suo tempo all'Nwr di Windhoek. Il primo impatto nella Skeleton è veramente particolare, percorrerete una strada che sembra non finire mai in mezzo a un deserto che odora di salsedine e che al tramonto si ricopre di licheni colorati, fino ad arrivare alle baracche di pescatori che costituiscono il villaggio di Terrace Bay. Alla sera il mare diventa ancora più scuro e minaccioso, la nebbia si fa più fitta, il litorale sassoso si ricopre di orribili alghe nere che assomigliano a tubi di gomma e da cozze giganti che fanno presagire una pepata da sogno. Il buffet del lodge però andrà oltre qualsiasi aspettativa, perché in uno dei posti più famosi per la pesca, verrà servito un rancio militare a base di porridge, pollo al curry e fusilli molli e sconditi. Se volete telefonare, al campo ci sono due cabine telefoniche, ma non sempre funzionano (e i cellulari non prendono). La sera sulla spiaggia si aggirano iene e sciacalli per cui occhio.
9° giorno: Terrace Bay- Cape Cross- Miglio 108 (Skeleton Coast)-Swakopmund
• Una strada decisamente suggestiva
(è anche l'unica), per arrivare a Swakopmund, la più importante città balneare namibiana, è quella che percorre interamente la Skeleton Coast. Mettevi in macchina non appena la nebbia si è diradata e, se non avete con voi una scorta di viveri adeguata, fatevi fare i panini dall'albergo. Ricordatevi della cena. A questo punto scoprirete il perché di un nome così inquietante: Skeleton coast. Anche se con il sole il mare sembra un po' più invitante, le sue acque gelide rimangono infestate di squali, e le sue correnti nascondono secche insidiose e ovviamente pericolose. Gli scheletri sono quelli delle navi che in tempi sia passati che recenti hanno fatto naufragio proprio qui. I chilometri da fare sono molti e la strada non è molto trafficata; arrivati all'Ugab Mouth Gate il cancello con due grossi teschi vi avvisa che state uscendo dall'area del parco. Il paesaggio però rimane praticamente identico. Il Miglio 108 è segnato come punto di ristoro attrezzato. Oltre al vento e al mare però c'è poco altro. Proseguite fino a Cape Cross, un promontorio roccioso su cui Diego Cao piantò, nel 1486 il primo segno europeo in Africa Australe (sic!). In realtà Cape Cross è famosa perché qui vive una colonia di foche di circa 100.000 esemplari, la cui puzza si avverte a chilometri di distanza e non si dimentica tanto facilmente. Luogo decisamente sconsigliato per il pic-nic. Fermatevi fino a che avete aria pulita nei polmoni, poi proseguite per Swakopmund, qui è possibile dormire all' Europa Hof Hotel in Bismarck Strasse 39 (telefono 064/405898).
10° giorno: Swakopmund (volo sulla Skeleton Coast)
• Dedicate un'intera mattina alla visita della città
,
caratterizzata da un'architettura marcatamente tedesca, da konditorei, backerei e da una zona pedonale in cui troverete dal negozio di souvenir alla gioielleria alla moda. Fate pure tutti i vostri acquisti perché nelle altre zone della Namibia, ad eccezione della capitale, non è facile trovare qualcosa da portare a casa. Se ve la sentite, nel pomeriggio affittatevi un aereo da turismo per un paio d'ore emozionanti sulla Skeleton o sulle dune del Namib. A voi la scelta (ma è meglio la seconda opzione). Tra tutte le compagnie quella più conveniente è la Pleasure Flights e-mail: redbaron@iafrica.com.na, Home: http://www.pleasureflights.com.na (telefono: 064/404500).

11° giorno: Swakopmund- Kuiseb-Solitaire-Swarfontain...

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