Nel
primo capitolo |
...nel
secondo... |
...nel
terzo... |
...e
nel quarto |
Windhoek,
Waterberg, Hoba,
Tsumeb |
Etosha,
Khorixas, Terrace
Bay Swakopmund |
Walvis
Bay, Swartfontein,
Sesriem, Fish
River |
Lüderitz, Kolmannskop,
Kalahari, Windhoek
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22
giorni e 6.000 chilometri
sulle strade della Namibia
di
Francesca Zannoni e Roberto Barat
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16°
giorno: Keetmanshoop-Garub-Luderitz
Finché non arriviamo ad
Aus, la strada che da Keetmanshoop ci condurrà
a Luderitz...
non ha niente di speciale, ma da lì in poi, tagliando
in modo quasi geometrico il deserto del Namib, ci sorprenderà
per i suoi colori pastello. Arrivati
al cartello di Garub, il cui nome significa "il luogo
che non esiste", voltate e dopo circa 1 km e mezzo di
sterrato vi troverete in mezzo ad una radura ventosissima
dove è stato costruito un capanno in legno. Da
qui è possibile avvistare i leggendari cavalli
selvaggi della Namibia, gli unici cavalli selvaggi dell'Africa
australe. Lungo la strada che porta a Luderitz, quando
incontrerete una casetta verde (è l'unica per
cui non ci si può sbagliare), fermatevi. Comunque
per chi proprio non la vedesse: Kuisib Castle di Japie
e Cathy Loots tel. (09264/63-258371).La proprietaria,
una signora dall'aria molto afrikaans, anche lei regolata
sull'ora del vicino Sud Africa, sforna biscotti meravigliosi
e caffè, in un'atmosfera da telefilm anni '50.
Arrivati a Luderitz poi vi sembrerà di essere
giunti in Baviera, andando sul porto penserete al Mare
del Nord, e gurdando verso l'interno vi perderete nelle
dune del deserto. Qui è possibile pernottare
in uno degli Hotel della città oppure affittare
un appartamento. Noi abbiamo alloggiato all'Hansa Haus
(prenotazioni: Natasha Mccloud Mabel street n.5 p.o.box
837 (tel. 09264/63-203581 cell. 081 128 0061 fax 09264/63-203581
e.mail mcloud@africaonline.com.na).
Dall'appartamento si gode una bella vista sulla baia
e le camere sono pulite e arredate con gusto. La casa
è molto bella anche se da fuori assomiglia a
quella della famiglia Addams!
17° giorno: Luderitz
La visita alla città è
abbastanza veloce perché, a parte la strada principale,
nemmeno tanto ricca di negozi, c'è davvero poco
da vedere. Organizzandosi
il giorno prima è possibile prenotare una gita
in barca di circa 2 ore per andare a vedere la colonia
di pinguini che abita Halifax Island. Lungo il percorso
si possono incontrare i delfini, le foche che vivono
al Diaz Point, e, con un po' di fortuna le orche marine.
Noi abbiamo prenotato all'Atlantic Adventure Tour (telefono
e fax: 063/204030). Poco lontano dalla città
si può vedere Agate Beach, la spiaggia battuta
da un vento fortissimo, dove è possibile raccogliere
sassolini colorati. Probabilmente si tratta di agate
grezze, ma bisogna essere esperti per riconoscerle.
I bordi della strada sono interamente recintati e numerosi
cartelli ci ricordano che quella zona è di proprietà
della Namdeb, la società che si occupa dell'estrazione
dei diamanti. Fermarsi potrebbe essere decisamente pericoloso.
18° giorno:
Luderitz-Kolmannskop- Keetmanshoop
Pochi km a sud dalla città
di Luderitz, in mezzo alle sabbie del deserto e costantemente
battuta da un vento gelido
c'è l'ex città mineraria di Kolmanskop,
oggi una vera e propria città fantasma. Venne
fondata attorno al 1920 a seguito del ritrovamento di
diamanti, crebbe rapidamente fino a diventare un importante
centro lavorativo e residenziale della zona e venne
completamente abbandonata nel 1956. Oggi la sabbia ha
invaso alcune case entrando dalle finestre, sbarrando
le porte e sfondando i tetti. Alcune abitazioni perÊ
sono ancora intatte e perfettamente
arredate, come se nulla di allora fosse stato toccato;
c'è anche il teatro, con un'ottima
acustica, una palestra perfettamente
attrezzata e la sala del bowling. La città è
visitabile solo al mattino. Interessante è il
piccolo museo con alcuni cimeli, vecchie foto e significativi
articoli di giornale. Una parte è dedicata a
come vengono lavorati i diamanti, i pannelli con foto
a colori sono semplici e concisi. Se volete, nel biglietto
d'ingresso, è compresa una guida. Rimettendovi
in macchina per tornare a Keetmanshoop riprendete la
strada che avete già percorso all'arrivo a Luderitz,
occhio alle raffiche di vento e ricordatevi i biscotti
della signora dalla casa verde.
19° giorno:
Keetmanshoop-Kalahari
Di buon mattino, perché
come al solito la strada da percorrere è tanta,
ci mettiamo in marcia; questa volta bisogna raggiungere
quasi il vicino Botswana. Qui ha inizio uno
dei deserti più affascinanti del mondo, naturale
ambientazione di moltssimi romanzi di Wilbur Smith:
il Kalahari. La terra è decisamente più
rossa di quanto trovato finora. Qua e là sulle
dune crescono alberi e cespugli. Per goderci il paesaggio,
e considerando che ormai siamo quasi giunti alla fine
del nostro viaggio, prendiamo una grande decisione:
un lodge da circa mezzo milione a notte! Prezzo elevatissimo
per gli standard namibiani, ma siamo nel Kalahari e
vogliamo coccolarci un po'! Proviamo al famoso Intu
Afrika Kalahari Game Lodge, che pur non essendo proprio
al centro del deserto, offre attrattive decisamente
meritevoli, ma è preso d'assalto dai tour operator
e non c'è posto. Prenotiamo al Kalahari Game
Lodge (l'indirizzo non ve lo diamo per non indurvi...
in tentazione), vicinissimo al confine. Dalla descrizione
sembra un posticino proprio niente male. In uno scenario
spettacolare ci attendono casette in paglia a due letti
col bagno rigorosamente fuori! Il rapporto qualità-prezzo
non c'è proprio. Per cui, anche a costo di fare
la figura dei soliti italiani (ma è vero che
farsi fregare non è né da italiani né
da namibiani, ma solo da fessi) risaliamo in macchina
e ci dirigiamo all'Auob Lodge (telefono 063/25010, e-mail:
auob@mweb.com.na)
in località Gochas che, per un prezzo decisamente
inferiore, offre una qualità e un trattamento...
decisamente superiore.
20° giorno: Kalahari
Il lodge si trova
all'interno di una vasta tenuta, per cui decidiamo di
esplorarla un po'. Al
mattino affittiamo delle specie di tricicli motorizzati
con cui è possibile andarsene in giro per le
dune. Se ne avete l'accasione approfittatevene, perché
è veramente divertente scorazzare liberamente
per il deserto! Il pomeriggio invece è dedicato
al safari, così ammiriamo anche uno dei tramonti
più spettacolari della Namibia. Ricordatevi di
coprirvi bene, perché appena cala il sole fa
veramente freddo.
21° giorno: Kalahari-Windhoek
Partiamo di buon mattino per far ritorno in capitale.
La strada anche se è lunga è in
ottime condizioni per cui non ci dovrebbero essere grossi
problemi. A circa metà strada tra Mariental e
Windhoek, passa il Tropico del Capricorno. Il punto
esatto è segnalato da un cartello e merita una
sosta per una foto ricordo. Vabbé che si tratta
solo di un cartello, ma usate l'immaginazione, state
calpestando il Tropico del Capricorno! Arrivati a Windhoek,
se non volete o non potete tornare alla pensione del
primo giorno potrete andare al Windhoek Country Club
(telefono: 061/2055911, e-mail: wccr@stocks.com.na)
nelle parte sud della città. Non fatevi impressionare
dal nome e dallo sfarzo del luogo: il costo è
ragionevole. Non mancano comunque molte altre sistemazioni
più economiche e meno "internazionali".
22° giorno:
Ritorno
Siamo al termine del nostro viaggio.
Generalmente l'aereo per l'Italia parte nel tardo pomeriggio,
per cui c'è ancora un po' di tempo per un'ultima
visita alla città e per qualche acquisto. Se
è sabato ricordatevi che i negozi chiudono alle
13,00, ma nella piazza davanti alla chiesa c'è
il mercatino artigianale.
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