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Roma-Bamako Sul Niger A Djennè I Dogon I villaggi 169 alunni

Diario dal Mali

di Renato Civitico

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Qualcuno sta cercando di svegliarmi, una mano scuote leggermente la mia spalla, l'aereo che sta per farmi tornare in Africa è quasi pronto a scendere sulla pista d'atterraggio. Ho terminato ieri sera di preparare gli ultimi bagagli e subito sono partito per quest'ennesima immersione in terra africana, idealmente mi sembra di continuare il viaggio di quest'estate. Il Sahel ha l'aspetto di un immenso arazzo sbiadito se lo osservi dal finestrino di un aereo, percorrendolo scopri i colori: alberi verdi, terra rossastra e una steppa gialla bruciata dal sole. Il Sahel, è la parte dell'Africa occidentale compresa tra il Deserto del Sahara a nord, e l'area occupata dalle foreste a sud, e consiste in una vasta fascia orizzontale che si estende dalla costa atlantica fin oltre i confini del Ciad e del Sudan. Questa regione è da sempre identificata con diversi nomi: zona semidesertica, savana arida, savana semidesertica, ma il termine più comune rimane sempre uno ovvero il Sahel. Sono molti gli aspetti affascinanti di questa regione: si passa dal clima arido del nord, alle foreste semi tropicali del sud, dove le precipitazioni sono più abbondanti. Il suo interno è ricco di diversità e di ambienti accattivanti, i grandi fiumi della regione e i massicci montuosi racchiudono particolari tipi di animali e di flora. In Africa occidentale e in particolare nel Sahel ci sono moltissimi gruppi etnici, ognuno con proprie tradizioni, si passa dai Tuareg le popolazioni del deserto, ai Mossi, gli abitanti della zona centrale del Burkina Faso, dai Bambara il gruppo etnico maggiore del Mali, ai Dan una popolazione della Costa d'Avorio, solo per citarne alcune. Ogni tanto lungo la strada mi appare un villaggio, e spesso vedo donne in camino. Portano sempre grosse ceste sulla testa e bambini legati dietro la schiena. Dove andranno?
Ieri a quest'ora ero a Roma in procinto di partire, intento a gustarmi l'ultimo caffè, ora sono per strada, lungo una strada africana! Il salto è enorme e lo stacco dalla vita quotidiana è fortissimo, sono in africa, lungo una strada africana, ma non mi sono ancora ambientato, ho bisogno di qualche giorno per entrare in contatto con questa realtà. Oggi ho visitato Bamako, capitale di questa nazione, ieri sera quando sono arrivato, la città dormiva e le sue strade erano poco trafficate, immerse in un silenzio irreale. Poche auto, solo qualche motorino ma nulla di più, invece di giorno la città si trasforma, all'alba le sue strade si animano e non ho parole per descrivere quello che ho visto. Bamako in realtà, è un enorme mercato a cielo aperto, dove ogni via, ogni piazza, ogni strada è una parte di quest'enorme commercio a cielo aperto. Si compra e si vende di tutto, prodotti alimentari, vestiti, pezzi di ricambio per auto, dolci ma anche motorini e biciclette. La città ha strade piccole e marciapiedi inesistenti, con una circolazione caotica e disordinata. C'è gente che cammina, che spinge, che parla e che osserva, il tutto in un'affascinante atmosfera africana. Auto, pulman, motorini e biciclette si fanno largo lungo le sue strade tra cento e più persone. Nei pressi del centro, vicino alla moschea, c'è una zona che ha mantenuto tutto il suo antico fascino inalterato nel tempo. Vicino a quest'enorme edificio si trovano barbieri, venditori di scarpe e di tessuti e come sempre, c'è chi vende i classici copricapo musulmani. E' questo il punto d'incontro per gli abitanti, dove ci si può; fermare a parlare, e dove s'incontra sempre un amico. Subito dietro c'è il mercato delle erbe, la vecchia medicina tradizionale del Mali, ci sono molti venditori a quest'ora, a ogni banco c'è sempre un "medico" che prepara la sua porzione d'erbe mediche. Proprio accanto a loro c'è chi vende ossa, teste d'animali, pelli e unguenti, sono usati per fare magie o porzioni magiche. Il sole caldo di mezzogiorno e l'odore di questi feticci, produce nell'aria un profumo non molto piacevole. Poco distante da Bamako si trova Segou, un luogo che merita una visita. Nella sua parte vecchia c'è un posticino incantevole proprio sulla riva del fiume Niger.
Il Niger è il gran fiume che scorre nella regione. Questa zona del villaggio ha mantenuto intatta la sua vita quotidiana, le donne sono in riva al fiume a lavare i panni, ai piccoli il compito di portare l'acqua nelle case. Sì, le chiamo case anche se non lo sono. Sapevo a cosa andavo in contro prima di partire, ma il primo impatto con la cruda realtà rurale è sempre difficile. Quando sono arrivato ho cambiato la loro tranquilla vita quotidiana, si sono fermati tutti a guardare, tutti a osservare lo straniero sceso dall'auto. Poi si sono messi a parlottare, e come sempre sono arrivati di corsa i bambini a chiedere biro e caramelle. Un signore anziano è venuto a stringermi la mano, forse era il capo villaggio. Ma è il fiume il vero spettacolo, un'imponente massa d'acqua in movimento. Mi sono seduto un attimo sulla sua sponda, proprio accanto ad alcune piroghe di legno. Riuscivo a vedere bene l'altra riva e il verde degli alberi. In lontananza c'era qualche animale che brucava, e alcune persone che riempivano d'acqua i loro contenitori di plastica. Il colore del fiume è marroncino, e la corrente è molto forte anche in questa stagione arida. Se penso cosa diventa questo corso d'acqua durante la stagione delle piogge mi vengono i brividi.
Ma la giornata non finisce qui...
...>> segue