5°
Giorno: Parco Kruger Dedichiamo
tutto il giorno al safari nel parco con la classica
levataccia per vedere l'alba e gli animali che a
quell'ora, di solito, cacciano. Oggi probabilmente
sono in sciopero contro il governo Berlusconi in
onore di noi italiani. Li perdoniamo per questo,
anche se avremmo preferito vedere qualche leoncino
con la classica preda tra le fauci. Ci accontentiamo,
nel corso della giornata di elefanti, bufali, gazzelle,
mamba verde, tassi del miele, rinoceronti, giraffe,
facoceri e molto altro. La rete stradale è
ottima con una strada principale asfaltata, le secondarie
composte
da sterrati in ottimo stato e segnaletiche per l'orientamento
eccellenti. All'interno dei campi e nelle varie
Gate non solo è possibile (e consigliabile)
acquistare la mappa dell'intero parco, ma ogni giorno
sono segnalti gli avvistamenti della zono in modo
da andare, si fa per dire, "a colpo sicuro". Vi
accorgerete che l'enorme vastità del territorio
(è grande da solo quanto il Veneto), permette
di visitarne solo una piccola parte, ma con tanta
pazienza, una buona vista, e soprattutto una buona
dose di fortuna può essere sufficiente
6° Giorno: Parco Kruger -
Pongela Game Reserve (545 km)
Ci svegliamo ancora di buon'ora per un ultimo (e
fortunato) safari mattutino prima di lasciare il
parco, quindi ci dirigiamo verso la Malelane Gate.
Costeggiamo lo Swaziland attraverso una strada lunga
e decisamente noiosa: probabilmente sarebbe stato
meglio attraversarlo (ricordatevi però che
dovete fare il permesso al momento nel noleggio
dell'auto, altrimenti ciccia), fino al Mvubu Lodge
nella Pongola Game Reserve (www.pongolagamereserve.co.za,
info@pongolagamereserve.co.za,
telefono (034) 43 51123).
Si tratta di bellissime palafitte immerse nella
vegetazione e dotate di una veranda che si affaccia
sul fiume con gli ippopotami. Non
ci sono predatori per cui è possibile dedicarsi
anche al safari a piedi. Dalle camere abbiamo goduto
la migliore vista del nostro viaggio. Alle cinque
e mezza di mattina, con la nebbiolina, le antilopi
che pascolavano sotto il bungalow, gli ippopotami
che... che... (ma che verso fanno gli ippopotami???)
insomma che grugnivano e il sole che si stava alzando
ci siamo sentiti in paradiso.La sera si cena tutti
assieme davanti al falò a base di piatti
sudafrikaans (stessa origine dei gestori): nel mese
di agosto fa decisamente freddo, ma un buon vino
locale (consigliamo il mitico Shiraz) riscalda il
corpo e rallegra lo spirito.
7° Giorno: Pongela Game Reserve
- Santa Lucia - Bayala (288 km) Ancora
una sveglia all'alba per un safari nella riserva.
Questa volta siamo abbastanza fortunati e torniamo
alla base con un buon bottino... di fotografie.
In particolare restiamo colpiti dal paesaggio; come
il giorno prima forse sono le luci del mattino,
forse il fiume che si vede in lontananza o forse
le aloe. L'impressione, comunque, è quella
di essere in piena era giurassica! Quando torniamo
al campo ci rifocilliamo con una ricca e ottima
colazione, poi partiamo alla volta di Santa Lucia,
una delle località turistiche più
in voga tra i sudafricani (bianchi ovviamente).
La cittadina in sé è una vera delusione:
una specie di Arcore marittima, composta da villette
a schiera e strade asfaltate. Purtroppo, poi, abbiamo
sbagliato completamente i tempi di passaggio, per
cui non possiamo nemmeno organizarci un tour alla
scoperta del parco marittimo. A volte, qualche inconveniente
capita.
Poco fuori dal paese, sulla N2 a nord di Mtubatuba,
si trova il Damazulu Cultural Village, una sorta
di museo vivente, cioè con persone in carne
ed ossa che "recitano" il mestiere degli zulu e
con la ricostruzione di un antico villaggio. L'ingresso
costa davvero uno sproposito e il tutto è
indubbiamente kitch, ma nell'insieme si possono
passare un paio d'ore piacevoli, visitando il "l'antico"
kraal e assistendo allo spettacolino danzante dei
componenti la tribù. . Vabbeh, che volete
farci? A volte capita anche a noi di comportarci
da turistame. Probabilmente era destino che la giornata
si risolvesse così.
All'interno del villaggio è stato allestito
un piccolo rettilario con annesso negozio di souvenirs
e volendo si può dormire nel lodge e mangiare
al ristorante. Noi non ci siamo fermati per cui
non possiamo darvi informazioni in proposito.
Riprendiamo la N2 direzione Bayala dove si trova
il Sungulwane Game Lodge (sungulwane@freemail.absa.co.za).
Si tratta di bungalow immersi un un bel giradino
tropicale, dove ogni tanto è possibile vedere
gli animali che brucano tranquillamente l'erba e
dove ci è capitato di assistere alla lite
di un gruppo di babbuini. Ovviamente non abbiamo
capito il motivo della discordia, ma ci hanno fatto
un po' impressione
erano veramente molto arrabbiati!
La
cena lascia molto a desiderare, per cui non vale
la pena descriverla. Diciamo che se alloggerete
qui non vi conviene stare leggeri a pranzo.
8° Giorno: Bayala - Sodwana
Bay - Bayala (273 km) Dopo colazione
riprendiamo la N2 fino a Hluhluwe e da qui la R22
per Sodwana Bay dove si trova la barriera corallina
più a sud del mondo e dove dicono esserci
una fantastica spiaggia di dune. Stranamente, e
per la prima volta da quando siamo qui, lungo la
strada si percepisce una buona dose di tensione
e ostilità e certi sguardi dei sudafricani
(neri) non sono affatto incoraggianti. Queste zone
sono state, fino a non molto tempo fa, teatro di
conflitti razziali e gli strascichi si percepiscono
vivissimi. Arrivati a Sodwana si paga un biglietto
che dà diritto al parcheggio custodito. Lasciamo
la macchina e ci dirigiamo verso la spiaggia dove
ci accoglie nuovamente una brutta sorpresa. I sudafricani
(bianchi e probabilmente facoltosi) vanno in spiaggia
direttamente col fuoristrada o utilizzano trattori
(guidati però dai neri) per trasportare le
loro imbarbazioni dentro e fuori dall'oceano. La
puzza di gasolio e il rumore dei motori sono decisamente
troppo. In mezzo a tutto ciò sorgono decine
di centri diving, ognuno con il suo tendone, la
sua attrezzatura a noleggio e il personale (nero)
che si occupa della mauntenzione e di elargire beni
di ristoro agli ospiti. Iniziamo a capire il clima
di ostilità avvertito lungo la strada e un
po' ci innervosiamo pure noi. Però, se si
lascia la folla e si cammina lungo la spiaggia (basta
farsi tre/quattro cento metri) allora il rumore
e la puzza si fanno più lontani, le dune
di sabbia appaiono più affascinanti (niente
di eccezionale però) e il mare riacquista
la sua dimensione.
9° Giorno: Bayala - Durban
- Amazimtoti (372 km) Lasciamo
Bayala per prendere la N2 che, costeggiando la costa,
ci porta fino a Durban. Se volete dormire in città
o nelle immediate vicinanze dovete prenotare con
un certo anticipo perché qui è sede
di congressi di portata internazionale e spesso
vengono organizzati eventi e meeting, per cui in
certi periodi dell'anno trovare un posto libero
è una vera impresa. Se poi arrivate in città
di domenica fate in modo di esserci entro le 14,00
perché dopo quest'ora i caratteristici mercati
ed i negozi correlati chiudono e resta possibile
entrare solo in alcuni centri commerciali. Per il
resto la città non ha nulla di diverso da
una grande metropoli europea con tutte le comodità
e tutti i problemi a cui siamo abituati.
I
paesi lungo la costa invece sono un'altra delusione.
Non si tratta di veri e propri paesi, ma di quartieri
residenziali di villette più o meno vicine
al mare. Probabilmente nel mese di dicembre sono
un po' più vitali, ma quando siamo andati
noi, cioè ad agosto, erano veramente deprimenti.
La sera alloggiamo al Amanzimtoti, un paese di mare
poco a sud di Durban, al The View guest house (theview@mweb.co.za)
in una collinetta fuori città che, in teoria,
avrebbe dovuto garantire una splendida vista sull'oceano.
In realtà oltre la collina si vede l'autostrada,
la mitica N2, e i grattacieli costruiti direttamente
sulla spiaggia. A parte questo l'atmosfera dell'albergo
è particolare e accogliente; è costruito
a terrazze con tre stanze per ogni livello che si
affacciano su un salotto stile familiare. Qui vengono
servite sia la cena, deliziosa (il miglior filetto
del sudafrica) che la colazione.
10°
Giorno: Amazimtoti - Underberg - Himeville - Drakensberg
meridionale (288 km) Lasciamo finalmente la costa...>>
<<...Indietro
|