10° Giorno: Amazimtoti
- Underberg - Himeville - Drakensberg meridionale
(288 km) Lasciamo
finalmente la costa e imbocchiamo la N3 fino al
bivio per Edendale. Da qui proseguiamo con la R617
fino alla cittadina di Underberg. Ci troviamo ai
piedi dei mitici Drakensberg, i monti del drago,
che separano il Sud Africa dal regno del Lesotho.
Il paesaggio cambia notevolmente, così come
l'atmosfera che circonda questa regione, e tutto
ciò ha effetti decisamente benefici sul nostro
umore. Qui è tutto un susseguirsi di colline
e montagne di velluto, piantagioni e boschi naturali
inframezzati, qua e là, da laghetti e corsi
d'acqua. Anche la gente ci appare più cordiale
e quella cupa atmosfera di povertà e disperazione
non ci opprime più. Lungo la strada, per
esempio, notiamo numerose scuole e questo la dice
lunga sul tenore di vita della zona.
Underberg è una piccola e accogliente cittadina
agricola, con casette colorate e negozietti dove
è possibile comprare marmellate e biscotti
fatti in casa (una vera delizia; se li trovate vi
consigliamo quelli di cocco e cioccolato). Poco
più avanti si trova il paesino di Himeville,
ancora più piccolo, ma meno grazioso.
Il nostro lodge (Penwarn country lodge, www.penwarn.com)
si trova poco fuori Underberg proprio ai piedi delle
montagne, all'interno di una vasta riserva naturale
e affacciato su un laghetto. Le camere sono fantastiche,
arredate con grande gusto; completano l'opera un
magnifico camino e un'opulenta vasca da bagno in
stile vittoriano, mentre la casa principale, dove
viene servita la cena sembra essere stata ricavata
direttamente dalla roccia. L'atmosfera è
assicurata. Tenete presente che qui siamo in montagna
a circa 1500 metri di altitudine per cui al calare
del sole fa abbastanza freddo e non è raro
che nel vicino Lesotho nevichi.
11°
Giorno: Drakensberg meridionale - Drakensberg centrale
(123 km) Dedichiamo la mattina a esplorare
la tenuta del lodge che comprende anche una grotta
con graffiti e pitture San. La loro bellezza ci
lascia esterrefatti. Il lodge dispone anche di una
camera un po' particolare che merita una visita:
the stone. Si tratta di un antro decisamente fuori
mano scavato interamente nella roccia. Dire che
è spartano forse è concedere qualcosa
di troppo al confort, ma dispone di un fornelletto,
di qualche stoviglia e di una stufetta a legna.
A terra si trova un pagliericcio. Sembra un posto
per monaci eremiti penitenti. Ci stiamo ancora domandando
chi ci vada. Nel pomeriggio risaliamo in direzione
di Rosetta percorrendo piccole stradine immerse
nei boschi di mimosa (ad agosto sono tutti fioriti).
Siamo nel Drakensberg centrale. Non c'è molto
da aggiungere sul tragitto di oggi tranne che è
stato uno dei più belli (e lunghi) del nostro
viaggio. La strada è quasi tutta non asfaltatata.
Si arriva a una certa altezza costeggiando le ancor
più alte vette del Drakensberg e quindi i
panorami che si aprono lungo le scarpate sono molto
spesso memorabili.
Da ricordare è anche il lodge di questa sera
che si chiama Cleopatra mountain farmhouse (www.cleomountain.com,
e-mail: cleomountain@mweb.co.za)
ed è un vero tempio della gastronomia e di
quell'eleganza un po' kitch che piace tanto agli
afrikaner. Ogni camera, composta da veranda, salottino,
bagno e stanza da letto, è lussuosamente
intitolata a un grande del rinascimento italiano
(la nostra ad esempio era la stanza di Leonardo)
e curata nei minimi dettagli, mentre la cena, servita
in una sala da pranzo elegante ed originale (praticamente
immersa nell'antistante laghetto), è presentata
direttamente dal cuoco che descrive con dovizie
di particolari ogni singolo intingolo. Un consiglio:
se decidete di andare al Cleopatra state leggeri
a pranzo, ne vale la pena!
12° Giorno: Drakensberg
centrale - Estcourt - Drakensberg settentrionale
(260 km) A volte la realtà supera
la fantasia e quella vecchia lenza del cuoco, che
per inciso ha lavorato alcuni anni in Italia nella
zona di Montalcino, ha deciso di sbalordire i suoi
ospiti con effetti speciali. La colazione che ci
ha servito era degna di un banchetto mediovale,
con tanto di trota gratinata e una libera, nonché
architettonica, interpretazione del classico uova
e bacon. Per
non parlare della frutta e dei fantastici dolci.
Se ne esce un po' appesantiti, ma decisamente soddisfatti.
Non fatevi prendere dalla gola e fermatevi solo
un giorno, a queste condizioni rischiereste dui
mettere in serio pericolo la vostra linea
o anche la vostra vita!
Riprendiamo la N3 in direzione di Estcourt, una
classica città di passaggio, dotata di tutti
i servizi necessari e vicina al Royal National Park
nel Drakensberg settentrionale. Da qui proseguiamo
per la Cathedral Peak una vetta di circa 3 mila
metri di altezza all'interno del parco. Il paesaggio
è bello ed affascinante, ma ricordatevi che
siete in montagna e che, se viaggiate in agosto,
potrebbe far freddo. Noi purtroppo abbiamo trovato
un po' di pioggia e le classiche nuvole basse.
La sera alloggiamo al Montusi mountain lodge (montusi@iafrica.com),
un complesso di bowngalow attrezzati, ma un po'
anonimi, dove è possibile anche richiedere
il self catering. Se capitate lì chiedetelo
perché la cucina del lodge è veramente
disgustosa.
13° Giorno: Royal
National Park (Drakensberg settentrionale)
Dedichiamo tutto il giorno a visitare il parco che,
scopriamo, è situato all'interno di un grande
albergo. Se la giornata è buona si possono
fare numerose escursioni a piedi o a cavallo e
magari andare anche a vedere, con una guida, altre
pitture San. Noi abbiamo conosciuto Pino, un simpatico
friulano attualmente responsabile della manutenzione
edile dell'albergo, che si è trasferito in
Africa oltre quarant'anni fa in quella che prima
era la Rhodesia del nord. Una specie di piccola
enciclopedia sull'Africa australe che ci ha raccontato,
da un altro punto di vista, lo sviluppo e la storia
dei Paesi in cui ha vissuto.
14° Giorno: Drakensberg
settentrionale - Bloemfontein (412 km) Un
po' dispiaciuti lasciamo questi monti magici e riprendimo
la N3 fino a Harrismith; da qui proseguiamo sulla
N5 fino a Winburg e infine sulla N1 fino ad arrivare
a Bloemfontein, la città natale di Tolkien,
il signore degli anelli. E' una bella città
moderna, con grandi palazzi e piccole case coloniali,
con viali alberati e un centro commerciale all'aperto
che "gira" attorno a un laghetto. Qui
ci son pub, grill e ristoranti dall'atmosfera festosa
e un po' studentesca. Stranamente, e noi aggiungiamo
anche per fortuna, si vedono neri seduti nei locali
alla moda e bianchi che servono ai tavoli.
La sera alloggiamo al Hobbit House (www.hobbit.co.za,
e-mail hobbit@intekom.co.za)
in Pres. Steyn Ave nella zona centrale della città.
Noi non lo sapevamo, ma questa casa è un
monumento nazionale perché Tolkien è
nato proprio qui. Anche qui le stanze sono molto
grandi e arredate in modo così particolare
che sembra di essere in una favola con tanto di
elfi, folletti e fatine buone. La cucina non è
funzionante tutte le sere, ma se è la sera
buona conviene fermarsi qui perché pare sia
eccellente. In caso contrario una bella bisteccona
in uno dei locali cittadini non è niente
male. Un consiglio: prenotate perché i "bloemfontaniani"
la sera escono sempre!
15°
Giorno: Bloemfontein - Graaf Reinet (480 km) Lasciamo
Bloemfontein e seguiamo la N1...>>
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