Africa
 

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24 giorni sulle strade del Sud Africa

di Francesca Zannoni e Roberto Barat


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10° Giorno: Amazimtoti - Underberg - Himeville - Drakensberg meridionale (288 km) Lasciamo finalmente la costa e imbocchiamo la N3 fino al bivio per Edendale. Da qui proseguiamo con la R617 fino alla cittadina di Underberg. Ci troviamo ai piedi dei mitici Drakensberg, i monti del drago, che separano il Sud Africa dal regno del Lesotho. Il paesaggio cambia notevolmente, così come l'atmosfera che circonda questa regione, e tutto ciò ha effetti decisamente benefici sul nostro umore. Qui è tutto un susseguirsi di colline e montagne di velluto, piantagioni e boschi naturali inframezzati, qua e là, da laghetti e corsi d'acqua. Anche la gente ci appare più cordiale e quella cupa atmosfera di povertà e disperazione non ci opprime più. Lungo la strada, per esempio, notiamo numerose scuole e questo la dice lunga sul tenore di vita della zona.
Underberg è una piccola e accogliente cittadina agricola, con casette colorate e negozietti dove è possibile comprare marmellate e biscotti fatti in casa (una vera delizia; se li trovate vi consigliamo quelli di cocco e cioccolato). Poco più avanti si trova il paesino di Himeville, ancora più piccolo, ma meno grazioso.
Il nostro lodge (Penwarn country lodge, www.penwarn.com) si trova poco fuori Underberg proprio ai piedi delle montagne, all'interno di una vasta riserva naturale e affacciato su un laghetto. Le camere sono fantastiche, arredate con grande gusto; completano l'opera un magnifico camino e un'opulenta vasca da bagno in stile vittoriano, mentre la casa principale, dove viene servita la cena sembra essere stata ricavata direttamente dalla roccia. L'atmosfera è assicurata. Tenete presente che qui siamo in montagna a circa 1500 metri di altitudine per cui al calare del sole fa abbastanza freddo e non è raro che nel vicino Lesotho nevichi.

11° Giorno: Drakensberg meridionale - Drakensberg centrale (123 km) Dedichiamo la mattina a esplorare la tenuta del lodge che comprende anche una grotta con graffiti e pitture San. La loro bellezza ci lascia esterrefatti. Il lodge dispone anche di una camera un po' particolare che merita una visita: the stone. Si tratta di un antro decisamente fuori mano scavato interamente nella roccia. Dire che è spartano forse è concedere qualcosa di troppo al confort, ma dispone di un fornelletto, di qualche stoviglia e di una stufetta a legna. A terra si trova un pagliericcio. Sembra un posto per monaci eremiti penitenti. Ci stiamo ancora domandando chi ci vada. Nel pomeriggio risaliamo in direzione di Rosetta percorrendo piccole stradine immerse nei boschi di mimosa (ad agosto sono tutti fioriti). Siamo nel Drakensberg centrale. Non c'è molto da aggiungere sul tragitto di oggi tranne che è stato uno dei più belli (e lunghi) del nostro viaggio. La strada è quasi tutta non asfaltatata. Si arriva a una certa altezza costeggiando le ancor più alte vette del Drakensberg e quindi i panorami che si aprono lungo le scarpate sono molto spesso memorabili.
Da ricordare è anche il lodge di questa sera che si chiama Cleopatra mountain farmhouse (www.cleomountain.com, e-mail: cleomountain@mweb.co.za) ed è un vero tempio della gastronomia e di quell'eleganza un po' kitch che piace tanto agli afrikaner. Ogni camera, composta da veranda, salottino, bagno e stanza da letto, è lussuosamente intitolata a un grande del rinascimento italiano (la nostra ad esempio era la stanza di Leonardo) e curata nei minimi dettagli, mentre la cena, servita in una sala da pranzo elegante ed originale (praticamente immersa nell'antistante laghetto), è presentata direttamente dal cuoco che descrive con dovizie di particolari ogni singolo intingolo. Un consiglio: se decidete di andare al Cleopatra state leggeri a pranzo, ne vale la pena!

12° Giorno: Drakensberg centrale - Estcourt - Drakensberg settentrionale (260 km) A volte la realtà supera la fantasia e quella vecchia lenza del cuoco, che per inciso ha lavorato alcuni anni in Italia nella zona di Montalcino, ha deciso di sbalordire i suoi ospiti con effetti speciali. La colazione che ci ha servito era degna di un banchetto mediovale, con tanto di trota gratinata e una libera, nonché architettonica, interpretazione del classico uova e bacon. Per non parlare della frutta e dei fantastici dolci. Se ne esce un po' appesantiti, ma decisamente soddisfatti. Non fatevi prendere dalla gola e fermatevi solo un giorno, a queste condizioni rischiereste dui mettere in serio pericolo la vostra linea… o anche la vostra vita!
Riprendiamo la N3 in direzione di Estcourt, una classica città di passaggio, dotata di tutti i servizi necessari e vicina al Royal National Park nel Drakensberg settentrionale. Da qui proseguiamo per la Cathedral Peak una vetta di circa 3 mila metri di altezza all'interno del parco. Il paesaggio è bello ed affascinante, ma ricordatevi che siete in montagna e che, se viaggiate in agosto, potrebbe far freddo. Noi purtroppo abbiamo trovato un po' di pioggia e le classiche nuvole basse.
La sera alloggiamo al Montusi mountain lodge (montusi@iafrica.com), un complesso di bowngalow attrezzati, ma un po' anonimi, dove è possibile anche richiedere il self catering. Se capitate lì chiedetelo perché la cucina del lodge è veramente disgustosa.

13° Giorno: Royal National Park (Drakensberg settentrionale) Dedichiamo tutto il giorno a visitare il parco che, scopriamo, è situato all'interno di un grande albergo. Se la giornata è buona si possono fare numerose escursioni a piedi o a cavallo e magari andare anche a vedere, con una guida, altre pitture San. Noi abbiamo conosciuto Pino, un simpatico friulano attualmente responsabile della manutenzione edile dell'albergo, che si è trasferito in Africa oltre quarant'anni fa in quella che prima era la Rhodesia del nord. Una specie di piccola enciclopedia sull'Africa australe che ci ha raccontato, da un altro punto di vista, lo sviluppo e la storia dei Paesi in cui ha vissuto.

14° Giorno: Drakensberg settentrionale - Bloemfontein (412 km) Un po' dispiaciuti lasciamo questi monti magici e riprendimo la N3 fino a Harrismith; da qui proseguiamo sulla N5 fino a Winburg e infine sulla N1 fino ad arrivare a Bloemfontein, la città natale di Tolkien, il signore degli anelli. E' una bella città moderna, con grandi palazzi e piccole case coloniali, con viali alberati e un centro commerciale all'aperto che "gira" attorno a un laghetto. Qui ci son pub, grill e ristoranti dall'atmosfera festosa e un po' studentesca. Stranamente, e noi aggiungiamo anche per fortuna, si vedono neri seduti nei locali alla moda e bianchi che servono ai tavoli.
La sera alloggiamo al Hobbit House (www.hobbit.co.za, e-mail hobbit@intekom.co.za) in Pres. Steyn Ave nella zona centrale della città. Noi non lo sapevamo, ma questa casa è un monumento nazionale perché Tolkien è nato proprio qui. Anche qui le stanze sono molto grandi e arredate in modo così particolare che sembra di essere in una favola con tanto di elfi, folletti e fatine buone. La cucina non è funzionante tutte le sere, ma se è la sera buona conviene fermarsi qui perché pare sia eccellente. In caso contrario una bella bisteccona in uno dei locali cittadini non è niente male. Un consiglio: prenotate perché i "bloemfontaniani" la sera escono sempre!

15° Giorno: Bloemfontein - Graaf Reinet (480 km) Lasciamo Bloemfontein e seguiamo la N1...>>

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