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Risaliamo
il fiume inizialmente sul versante orientale, ed entriamo nel
vasto territorio abitato dagli Hamer, tribù numerosa dedita
all'agricoltura ( sorgo, tabacco, miglio ) e all' allevamento.
Gli Hamer sono valorosi guerrieri, non vivono in villaggi ma in
clan familiari sparsi sul territorio; gli uomini sono orgogliosi
della bellezza delle loro donne dal caratteristico caschetto di
treccine impastate di grasso animale e polvere di ferro. Come
quasi tutte le tribù dell' Omo, gli Hamer sono maestri
nell' arte di decorare il corpo: monili di ferro, scarificazioni
e ornamenti vari hanno sempre un significato simbolico. Il numero
di orecchini indica ad esempio il numero di mogli appartenenti
ad un uomo
i numerosi bracciali e le tante cavigliere di ferro delle donne
la loro appartenenza ad un certo clan; i pesanti anelli intorno
al collo misurano la ricchezza del marito. Numerose le scarificazioni
sulla pelle, principalmente sull' addome, le spalle e la schiena,
che però presso gli Hamer sono apprezzate non tanto per
il " disegno " quanto più per lo spessore della cicatrice
Andiamo
al mercato settimanale che si tiene presso un piccolo villaggio
dove gli Hamer si radunano per scambiare le loro merci: sono centinai,
e io sono stupita, emozionata, stordita e felice di ritrovermi
miracolosamenete lì.
L'approccio
con gli Hamer è pressocchè nullo: è come
se non ci vedessero ( cosa che si può seranamente escludere,
visto il forte contrasto... di stili! ), ostentano indifferenza
e fierezza, non chiedono soldi per le foto ma se ti beccano...
eppure quando li incontriamo singolarmente per strada non sono
così freddi e distaccati, invece adesso tutti insieme è
come se ci fosse fra loro un tacito accordo, e quando qualcuno
cede e mostra un minimo di apertura verso di noi, viene subito
richiamato... se volevano mortificarci, ci riescono alla grande.
Alla fine ce ne andiamo sinceramente dispiaciuti per questo atteggiamento
scontroso e impenetrabile. Tuttavia le donne hanno in serbo per
noi una sorpresa: la mattina successiva veniamo svegliati da voci
e risa soffocate, un brusio che cresce ondoso nello spiazzo in
cui abbiamo montato le tende. Mettiamo la testa fuori e ci ritroviamo
letteralmente circondati da un nutritissimo gruppetto di donne
e bambini che ha portato zucche da venderci, ma che soprattutto
è lì per vedere che facciamo!
Finalmente la Divina Curiosità, quella che ci permette
di comunicare malgrado una lingua e una gestualità differenti,
quella che ci spinge gli uni verso gli altri, al di là
di tutte le differenze e di tutti i pregiudizi. Ed ecco che l'
imperturbabile distacco degli Hamer nulla può di fronte
alla magia della schiuma di una saponetta, ai bagliori odorosi
di uno spruzzo di deodorante, al mio evidente sconforto alle prese
con spazzola e capelli... alla fine è tutto un toccarsi,
osservarsi, confrontarsi... ci salutiamo calorosamente, e io mi
sento immensamente felice per l'ardua quanto insperata preziosa
conquista!
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