Al calar del sole… 4/8
Appunti disordinati da un quaderno di viaggio tra Malawi e Tanzania

di Renato Civitico

La nave Liemba
"…un’antica nave solca ancor oggi le acque del lago Tanganica. Parte il venerdì mattina da un porto dello Zambia e arriva lontano, fino all’estrema punta del lago, ed impiega un’intera settimana prima di riuscire a tornare indietro. Trasporta viaggiatori, merci e speranze. Uomini che viaggiano per raggiungere luoghi lontani, merci che saranno vendute ai primi mercati e sogni che non sempre troveranno una giusta via. Sulla nave viaggiano speranze di pace e uomini in fuga da un conflitto. Promesse di trovare un buon lavoro e uomini disoccupati. Ricordi che mai saranno dimenticati e uomini che si confondono con le loro illusioni. Chi viaggia su questa nave ha tre possibilità di spesa: la prima, la seconda o la terza classe. I primi possono avere una propria cabina, i secondi possono restare sul ponte e gli ultimi viaggiano ammassati nella stiva della nave. Questo mezzo di trasporto è il più importante della zona, ed è per questo che la nave riveste ancor oggi, un ruolo fondamentale per gli abitanti della costa. Lungo la navigazione non sempre è possibile trovare un porto d’approdo, e piccole imbarcazioni partono dalla riva per traghettare uomini e merci verso i sogni o le speranze. Quasi tutti i naviganti portano con sé una borsa, una scatola, una coperta o poco altro, sono gli oggetti di cui non possono fare a meno durante il viaggio, ed è bello assistere all’attracco di queste piccole navi mentre si accostano alla sorella maggiore, per far salire le persone o per caricare i pochi averi. C’è sempre molta confusione, tante mani che si agitano nell’aria circostante e grida che provengono da più parti e la solita confusione che si sente in ogni luogo affollato d’africa. La nave Liemba solca queste acque da molto tempo e da quanto è in servizio, ha trasportato milioni di persone e tante merci di valore e no. Tante che se si potesse quantificare una cifra, si potrebbe comprare mille e più navi come questa. Ma ancor oggi percorre questo lento tracciato, lasciandosi dietro un porto o un villaggio, sempre lo stesso, sempre quello. E se dedici di salire a bordo ti devi guardare attorno. Devi restare sulla nave per un intero tragitto e percorrere questo ponte molte volte. Scendere nella stiva e parlare con le persone, ed osservare tutto quello che vi accade. Solo così puoi dire di aver visto e di aver viaggiato sulla nave Liemba. Perché nessun racconto potrà mai rappresentare il sudore o lo sforzo di queste persone nel momento in cui salgono a bordo e nessuna foto potrà mai raccontare quello che accade durante l’imbarco. E nemmeno si potrà incrociare gli occhi impauriti di una donna intenta a salire sulla nave mentre si tiene aggrappata ai lati della barca sottostante. Ha un bambino piccolo sulle spalle e sta per fare qualche passo, ma ha paura di togliere la mano dall’unico punto d’appoggio, le onde s’infrangono sulla chiglia facendo ondeggiare la piccola barca, poi quando l’onda s’affievolisce e tutto diventa più calmo, lei accelera il passo s’avvicina alla porta d’ingresso della grande nave e sale, lì c’è sempre una mano tesa che l’aiuterà a salire a bordo ….."

 

Un campo da calcio africano
" …camminando lungo il continente africano, prima o poi capiterà di ritrovarsi davanti ad un campo di calcio. Dipende solo dall’ora d’arrivo per vedere se qualcuno vi gioca, oppure no. Alle prime luci del tramonto, quando l’aria si fa più fresca, molti giovani si ritrovano sul campo per iniziare una partita. Sono i momenti più belli della giornata, perché a quest’ora, dopo la scuola o dopo il lavoro, ci si ritrova per correre dietro ad un pallone. Alcuni passanti si fermeranno a guardare la partita o a chiacchierare con gli amici, a quest’ora del giorno ogni campo da calcio si trasforma in un luogo d’unione. Oggi sono qui anch’io e posso fermarmi a guardare, anche se la voglia di giocare è tanta e vorrei chiedergli se hanno bisogno di uno straniero che corra con loro. Prima dell’inizio della sfida ci sono giovani che si riscaldano lungo la linea di fondo, e poi c’è sempre qualcuno che prova timidamente a calciare verso la porta. Questa volta a bordo campo c’è anche un allenatore che consiglia i suoi giocatori. Allora oggi la sfida è proprio importante! Improvvisamente la partita ha inizio, ma non tutti gli atleti hanno le scarpe e alcuni giocano a piedi nudi. L’importante in questi casi è correre senza mai fermarsi, anche se la tecnica di gioco non c’è, bisogna immaginarsi forti e bravi come i molti professionisti che la sera si possono vedono sui canali satellitari, quelli dei vari bar lungo una strada…"

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