Al calar del sole… 6/8
Appunti disordinati da un quaderno di viaggio tra Malawi e Tanzania

di Renato Civitico

 

Il negozio
"…. cerco un negozio che non esiste. Il negozio in questione dovrebbe vendere tutto quello che ho nella mente e che finora non ho trovato. Le botteghe dove finora sono entrato sono tutte simili e vendono sempre le stesse cose. Piccole cianfrusaglie per turisti affamati di ricordi, come me d’altronde. Turisti che voglio portarsi dietro un ricordo da una terra selvaggia, immaginando di rivedere nell’oggetto acquistato i luoghi e l’atmosfera dell’Africa, ma ricreare quest’atmosfera a casa è praticamente impossibile, ed io tra breve non sarò in grado di ricordare neanche l’odore che ora sto respirando. E’ meglio uscire e perdersi lungo una strada, i veri acquisti li farò lì. Sono le cose che vedo il regalo più bello che posso farmi oggi…"

Gente nella notte
"…. cento occhi nel buio di questa stazione ferroviaria, sguardi rivolti verso me, ed io che scrivo nell’oscurità con un fiore bianco tra le mani. Musica in sottofondo e venditori che mi sfiorano nel torpore di questa fresca notte africana. Se alzo lo sguardo vedo qualcuno che mi osserva e se provo a sorridergli vedo i suoi lineamenti che si distendono per rispondere al mio saluto. E' una sensazione di puro piacere pensare che c'è qualcuno attento a me in questo momento, anche se mi trovo in un luogo affollato. Se solo volessi alzarmi,  per chiedere informazioni, richiamerei l'attenzione di molti. Sarebbero felici di aiutarmi e di spiegarmi perché il treno che sto aspettando tarda ancora. Ma non m'importa nulla del treno e del ritardo, aspetto seduto per terra, contento di osservare quello che accade attorno a me. Sento qualcosa, nell'aria è come un abbraccio benefico che scalda la malinconia per questa partenza..."

Sotto un portico
"….stanco di vagare e per il gran caldo odierno decido di fermarmi sotto un porticato. Non c’è ombra lungo la via e a quest’ora il porticato è il posto migliore per fermarsi a riposare. Non sono il solo che oggi ha deciso così, perché qui sotto c’è molta gente e soprattutto ci sono molte giovani donne. Lungo la strada non c’è nessuno, ma qui trovo compagnia. Cuciono e chiacchierano in una calda giornata d’africa. Sono le sarte del paese, basta portarle un pezzo di stoffa e loro in breve possono crearmi un vestito dal nulla. E’ semplice basta andare nel negozio di fronte e acquistare dellla stoffa. Posso scegliermi il modello, il colore e farmi fare un vestito su misura. Allora io vorrei un abito comodo ed elegante, una lunga tunica bianca, con vari disegni sui bordi delle maniche, ed un bel copricapo dello stesso colore … sono seduto accanto alle sarte del paese e penso ad un abito, ora che sono senza abiti. Fa troppo caldo per camminare e soprattutto per ragionare, questo caldo è deleterio! Rimettiamoci la maglietta che ho sulle spalle e cerchiamo di riposare …"

L’italiano
"…. incontri molte persone durante un viaggio. Una sera seduto ad un tavolo, ho mangiato con un uomo bianco che vive in Tanziania da molto tempo. Lavora in questa nazione da alcuni anni e prima di trasferirsi qui, ha vissuto in tante altre parti del mondo. Per questo pensa di essere un cittadino del mondo, ma non è così. Non è del mondo perché disprezza quello che vede attorno a sè, e non si sente a suo agio in questo luogo. Sono in una missione e quest’uomo qui soggiorna, ma da queste mura non ha appreso molto. Ha con se suo figlio e una dama nera che chiama segretaria, ma non è così! Vorrebbe aiutarmi, ma non può aiutarmi, perché abbiamo visioni diverse per vedere le cose, ma perché sto perdendo il mio tempo con lui…..?"

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