Marsa Alam, Mar Rosso, Egitto
Maggio 2005

di Marzia Svaluto

La visita al mercato di Shalatin, al confine col Sudan, e’ un’altra cosa veramente unica di questo posto. Dopo poco piu’ di 2 ore di pullman si raggiunge questo vero e proprio avamposto, dove una tribu’ nomade apolide, chiamata "Rashyda", gestisce il mercato dei cammelli. Gli animali, che provengono dal Sudan, approdano a questo mercato per essere venduti.
La destinazione finale dei cammelli sara’, purtroppo, la macellazione e solo una minoranza di questi verranno venduti vivi, per assolvere alla loro vocazione di "navi del deserto" per i mercati della Libia e del Marocco, altri, ancora meno, verranno venduti per le corse di Abu Dabi negli Emirati.
Il luogo della contrattazione consiste in uno spiazzo polveroso, con qualche casa di lamiera, dove uomini con turbante, vestiti con la tradizionale Jalabia, che ci viene da chiamare Tuareg, anche se non lo sono, contrattano animatamente i prezzi dei cammelli, il tutto avvolto in una "fragranza olfattiva" unica e tipica di questi luoghi. Per dare un’idea dei prezzi, un buon cammello puo’ costare da 300 a 500 euro.
Poco piu’ in la’ avviene il controllo veterinario e la marchiatura, da dove proviene il lamento degli animali che hanno appena sentito il morso del ferro rovente sulle loro carni.
In uno spiazzo a parte, i cammelli venduti vengono caricati di forza sui camion verso la loro destinazione finale.
A dispetto delle associazioni animaliste questi cammelli vengono trattati veramente male: una delle zampe anteriori viene legata per evitare che il cammello riesca a scappare e, cosa piu’ grave, vengono picchiati duramente con i bastoni.
Si rimane ovviamente impressionati dalla crudelta’ con la quale i cammelli vengono trattati, ma alla fine uno si chiede: le nostre mucche destinate all’allevamento intensivo, chiuse in spazi angusti, sono trattate meglio?
Al di la’ di tutto vedere il mercato di Shalatin ti fa fare un tuffo nel passato e ti da’ la possibilita’ di vedere qualcosa di veramente autentico in una zona dell’Egitto molto votata al turismo.
Dopo il mercato dei cammelli, la gita a Shalatin comprende anche un piacevole giro tra le bancarelle di frutta, verdura e spezie.
Ovviamente, tra queste, ci sono anche quelle decisamente destinate ai turisti, dove si possono comprare coloratissime sciarpe, le jalabia, i vestiti per la danza del ventre, i narghile’, qualche scarabeo porta fortuna, essenze di sandalo, ecc. ecc..
Il pranzo non e’ tra i migliori che potevamo fare in una zona cosi’ remota dell’Egitto ma, alla fine, possiamo dire che ci siamo nutriti. Poi, tutti sul pullman verso Shams Alam, ma prima facciamo la sosta di un’ora in un parco naturale di mangrovie, dove una splendida laguna ci consente di fare un bagno rinfrescante.
Marsa Alam e’ una localita’ turistica dell’Egitto ancora poco inflazionata dove si puo’, oltre che riposarsi al sole, fare snorkelling e immersioni eccezionali.
Si puo’ assaporare ancora il piacere della scoperta del deserto e vedere mercati autentici lontano dalle luci e dai frastuoni delle localita’ piu’ famose.

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