Mdonya old river camp: diario di lavoro

Pietro Luraschi lavora in Tanzania con Malcolm Ryen, camp manager del Mdonya. Qui di seguito il racconto delle loro giornate.

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Mdonya è il nome di un fiume che scorre in Ruaha il secondo parco nazionale della Tanzania per dimensione e probabilmente il più selvaggio.
Mdonya è anche il nome di un piccolo campo immerso nella magica atmosfera del bush africano, sono otto tende che si affacciano sul vecchio letto del fiume che ormai ha preso un’altra direzione poco distante da qui.
E’ un campo piccolo che ricorda i campi di caccia dei tempi delle grandi avventure nel continente nero, è un campo nel quale gli uomini non hanno maggior diritti degli animali, dove la vita scorre senza bisogno di tante piccole cose che ci sembrano diventate necessarie, un campo dove i ritmi sono quelli che la natura ha stabilito in milioni di anni.
Ci sono pochi posti dove ci si possa ormai immergere in un mondo incontaminato sentendosi in sintonia con esso, sentendosi parte di esso, ci sono pochi posti dove non si sente il bisogno di luce elettrica, dove un fuoco vale più di mille interruttori, questo è uno di quei posti.
Un posto dove si può mangiare osservando il susseguirsi della vita della savana, dove si può sedere osservando i bufali e gli elefanti mangiare o i leoni venire a bere, dove la notte si è cullati dal concerto dato dai tanti animali selvaggi che ci circondano.
Questo è Mdonya old river camp.

22 agosto 2004 Siamo nella stagione secca in questo periodo (da giugno a dicembre), sebbene qualche goccia di pioggia sia caduta alcuni giorni fa, fenomeno davvero inusuale. Ad ogni modo tutti gli animali sono concentrati lungo il fiume, e le sorgenti vicino al campo. Solamente nella foresta che ci circonda abbiamo circa 300 bufali (ieri sera erano tutti di fronte alle tende), 70 elefanti, 50 zebre, 60 giraffe, svariate centinaia di impala, molti kudu, 8 leoni (questa mattina ruggivano nel campo) e molti altri animali. Avendo ora internet, da quest’anno vi aggiornero’ sugli avvenimenti del campo, inviandovi immagini dei nostri amici. In questo caso la bellissima giovane femmina di fianco alla tenda è Francesca, la mia compagna per la notte…e non solo…

13 settembre 2004 Questa mattina 7 leoni hanno ucciso un impala tra il campo e la residenza dello staff e poi sono venuti a bere alla pozzettina degli uccellini davanti alla dining tent. Hanno passato tutto il giorno al campo e solo ora, alle 17 se ne sono andati...

18 settembre 2004 Questa mattina alle 7 i ragazzi del campo mi vengono a chiamare dicendo "mchaka mchaka", sono corso fuori dalla tenda come un razzo, in due secondi ero vestito e pronto ad andare. Salim uno dei driver era gia' partito con l'altra macchina e ne stava seguendo uno, io ero dietro e ci tenevamo in contatto via radio. Quando ne ho visti circa 6 o 7 andare nella boscaglia fitta. Li ho seguiti attraverso una mandria di bufali e poi hanno attraverato il fiume di sabbia. Era troppo scosceso per me e sono tornato alla strada, quando Salim mi chiamato dicendo che ne aveva avvistati altri 15. Sono arrivato mentre stavano finendo di mangiare un impala, poi si e' sentito il richiamo hoop hoop e tutti i licaoni sono partiti e hanno attraversato pure loro il fiume. In tutto piu' di 20 licaoni, li ho riconosciuti subito, sono il pack Kipepeo. Sono tornati! Era da un po' che non li vedevamo. Sfortunatamente il gruppo di clienti al campo non e' riuscito a prepararsi abbastanza in fretta per riuscire a vederli con la macchina, ma li avevano gia' visti comodamente dalla tenta mentre inseguivano un gruppo di impala nell'avvallamento di fronte al campo... Ad ogni modo, mentre li cercavano in macchina hanno visto un leone e una iena.

20 settembre 2004 Ieri notte eravamo a cena con 12 clienti, abbiamo sentito gli impala dare l’allarme, siamo quindi usciti dalla luce data dalle lanterne a petrolio per vedere cosa stesse succedendo, a meno di venti metri da noi c’erano sette leoni, stavano bevendo quella poca acqua che è rimasta nella piccola pozza di fronte al campo. Hanno bevuto per una decina di minuti e poi si sono pigramente addormentati, lasciandoci affascinati ad osservarli. Si alzavano di quando in quando facendo pochi metri strofinandosi muso contro muso per poi rimettersi a dormire, poi dopo circa un’ora si sono mossi definitivamente, probabilmente alla ricerca di cibo. Stamattina potevamo ancora sentirli ruggire ad un paio di chilometri da qua.

4 ottobre 2004 Ore 16.45, per gli inglesi ora del te. Una mandria di bufali corre davanti al campo, alzo lo sguardo e mentre li vedo correre penso: leone. Infatti, passata la mandria, dietro agli ultimi bufali in coda, un leone maschio in corsa. Davanti al lounge cattura un piccolo di bufalo, di pochi mesi e in un attimo e' fatta... Lo trascina nei cespugli fitti e riprende fiato. Ora sta calando il buio e i leone stava ancora mangiando. Per oggi è andata, ma un piccolo di bufalo non basta per molto, domani si vedra'.

16/22 ottobre 2004 Questo è il racconto di una settimana particolare, una settimana ricca di visite al nostro piccolo campo. Sabato: eravamo tutti intorno al fuoco per il nostro aperitivo tradizionale prima di andare a cena, io e tutti i clienti, si chiacchierava quando qualcuno ha illuminato il letto del fiume proprio davanti a noi, ci sono due honey badger, tassi del miele in italiano che con passo tranquillo ma deciso si muovono in cerca di cibo. È una vista meravigliosa. Dopo cena i clienti stanchi pr la lunga giornata si ritirano a dormire, io scrivo alcune e mail, improvvisamente sento i bufali muggire, vado a vedere cosa succede e scorgo tre leonesse che corrono, mi passano a 10 m e spariscono dietro le tende. Domenica:sempre sera, sempre prima di cena, i ragazzi mi chiamano e dal sentiero di fronte al lounge vediamo un grosso leone maschio attraversare il letto del fiume e dirigersi verso lo staff quarter, lo sentiremo ruggire tutta la notte. Lunedì: ancora una volta di sera, ancora un honey badger, lo trovo che sta scavando di fronte alla tenda 4, appena mi vede si rifugia nel termitaio dentro al grosso albero che fa' ombra alla tenda, almeno adesso so dove abita. Martedì:questa volta tocca ad un altro animale notturno, è un istrice che ci attraversa il sentiero dietro la cucina,è un po‚ spaventato e alza tutte le sue spine che effettivamente paiono abbastanza temibili, così facendo raddoppia anche il suo volume, è bellissimo Mercoledì: una giornata tranquilla, solo bufali ed elefanti. Giovedì: questa volta la sorpresa arriva di giorno, due bushbuck, maschi passano un paio d'ora a brucare i pochi sterpi rimasti nell'alveo asciutto del fiume, sono meravigliosi, con le loro corna tortili e la macchie bianche sul pelo fulvo. Venerdi: la settimana finisce come era iniziata, i due honey badger ci fanno visita ancora, scavano e riscavano a 20 metri da noi per poi dileguarsi caracollando con la loro buffa andatura nella notte non sempre la settimana è cosi ricca, ma ogni giorno è comunque una sorpresa.

Metà novembre
Questa volta devo raccontare un evento che non riguarda gli animali. Qualche giorno fa abbiamo visto un grosso fumo salire alle spalle del campo, ci siamo precipitati e dopo appena un paio di chilometri abbiamo
visto un grosso fuoco. Abbiamo subito capito che non potevamo fare nulla per fermarlo.
Quando le fiamme sono divenute visibili a 200 metri dalla strada di accesso al campo, ci siamo consigliati tra noi e abbiamo deciso di combattere il fuoco col fuoco. Armati di fiammiferi abbiamo iniziato a bruciare l'erba secca al di là della strada che è di fatto la nostra linea tagliafuoco. Dopo sei ore siamo riusciti a creare tutto intorno al campo una fascia di sicurezza di terreno bruciato dove il fuoco non avrebbe più potuto passare.
Erano ormai le sette di sera, ma non volevamo lasciare nulla al caso per cui ci siamo divisi in gruppi di due persone e abbiamo organizzato delle ronde di un'ora per ciascuno in modo da controllare con la macchina il
perimetro del campo per tutta la durata della notte.
E' stata dura ma alla fine siamo riusciti a fermare il fuoco dal nostro lato e questo grazie ad un gruppo di ragazzi, lo staff di Mdonya che si sono dimostrati esperti ed affidabili. Dall'altro lato il fuoco si è propagato e ancora oggi possiamo vederlo prosperare sulle colline dietro il campo ma ormai lontano.
E' stata una giornata strana che era cominciata in modo straordinario, un leopardo di notte aveva ucciso un impala davanti alla tenda di Malcolm. Il parco in generale in questo periodo è letteralmente entusiasmante, si vede di tutto, mediamente più di venti leoni al giorno, basti pensare che due clienti nelle ultime 24 ore hanno visto 60 leoni e un leopardo che è rimasto sul baobab sopra la macchina per un quarto d'ora.
Tutti gli animali sono vicini alla poca acqua rimasta, è secchissimo, aspettiamo la pioggia.

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