Le
isole della memoria con laria narcotica
(Mozambico - estate 2005)
di Renato
Civitico
In questo
caldo pomeriggio sintravede una donna che si sta avvicinando.
Ha il volto imbiancato dallo msiro, la maschera di
bellezza che si ottiene da una radice locale, e indossa
uno splendido vestito colorato che risplende tra le tonalità
sbiadite della strada. Si avvicina e mi saluta, ed io sorrido
pensando a questo volto bianco, quasi fosse un gioioso fantasma
a spasso tra queste case
" (continua) Ilha de
Moçambique, divenne nei secoli una grossa stazione
commerciale ed unimponente base navale. La massiccia
presenza Portoghese fece dellisola uno dei più
importanti centri missionari e religiosi della regione,
i coloni europei vissero a stretto contatto con lislam
ed a una piccola comunità hindu. Ancor oggi sullisola
sono presenti chiese, moschee ed anche un tempio hindu.
Ilha ha allinterno di sé due anime, la città
portoghese, quella di pedra e cal (pietra e calce), fatta
di palazzi in rovina e la città di Macuti, dal nome
delle fresche palme che ricoprono i tetti delle case di
fango, dove oggi vivono gran parte dei suoi abitanti. Le
vecchie case della città di pietra sono state abbandonate
dai proprietari portoghesi, fuggiti dopo la dichiarazione
dindipendenza e per la successiva guerra civile che
ha funestato questo paese negli scorsi anni. Gli abitanti
locali hanno preferito trasferirsi in un altro luogo dellisola,
per costruirsi le loro abitazioni, e per questo motivo ora
sullisola ci sono due diverse anime, una parte antica
e di pietra, e unaltra nuova e dinamica. Lisola
di Ibo dal punto di vista urbanistico possiede molti più
spazi di Ilha, ma lisolamento al quale è stata
condannata dopo il suo abbandono, da parte dei coloni portoghesi,
la rende molto più tranquilla e sonnolente. Per i
suoi approvvigionamenti lisola dipende esclusivamente
dai collegamenti con la terra ferma. Sullisola non
cè acqua, né energia elettrica e si
coltivano solo piccoli orti privati. Rimane così
ai vecchi dhow, le antiche imbarcazioni della costa africana,
il compito di portare quotidianamente le provviste agli
abitanti dellisola. Allestremità settentrionale
di Ibo cè lantico forte, che assieme
agli altri due edifici militari, costituivano le antiche
difese dellisola. Oggi vicino al forte lavorano gli
"argentieri", i maestri artigiani che trasformano
quel poco di metallo grigio a loro disposizione per creare
monili e collane da vendere ai turisti. Lungo la strada
non ci sono negozi, tutto è celato, ma basta entrare
in una vecchia abitazione per trovare una donna che vende
pane e frutta fresca. Si scopre anche così, la sonnolenta
vita quotidiana di questo luogo. "
sto camminando
in una ragnatela di vie.
Segue...
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