Sal (Capo Verde): una terra, un sogno
di Marina Binda

In definitiva posso dire che Capo verde è un luogo affascinante che merita senz’altro una visita. La popolazione è cordiale e gentile, anche se fiera, e quasi tutti parlano italiano. Sui senegalesi residenti, invece, in questa sede, preferisco astenermi da ogni giudizio.
Inoltre vi è una musica strepitosa, fatta di ritmi e di percussioni tutti creoli. Inutile dire che i capoverdiani sono ottimi ballerini come testimonia un bel murales all’aeroporto di Sal: la prima immagine che si vede sbarcando dall’aereo.

Conviene partire per Capo Verde durante la stagione umida, che va da giugno a settembre: tanto non piove mai, se non per cinque minuti, e non tira il vento forte caratteristico del periodo secco. Un vento talmente violento che alza i mulinelli di sabbia ed impedisce alle biciclette di camminare.
Vento moderato c’è anche nella stagione cd. umida, che –secondo la mia personale valutazione- è da preferire, a meno che non si ami il surf. E chiudo gli occhi, fantasticando sull’immagine di surfisti di tutto il mondo che volano sulle onde di Punta Preta.
Ancora immersa in questo sogno chiudo anche il mio piccolo diario: ci sarà un nuovo taccuino di viaggio da annotare, se Dio vorrà.

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