GHANA - I colori della foresta
TOUR GUIDATO - 11 giorni 10 notti
Giorno 1
Assistenza allo sbarco e trasferimento all’hotel
Giorno 2: Accra – Akossombo
I giardini tropicali di Aburi
Gli atelier artigianali di perline krobo
Funerali krobo
Il lago di Akossombo
Visita d’Aburi e del suo giardino botanico, costruito dagli inglesi durante l’epoca coloniale. Questo giardino è posto in cima ad una montagna, immerso nella foresta. Gli edifici dallo stile coloniale, gli alberi giganteschi e la nebbia quasi perenne ci trasportano in un’atmosfera fuori del tempo.
La regione Krobo è famosa per la produzione di perline. Alcune delle quali sono per l’appunto chiamate “krobo” ed occupano uno spazio importante nelle migliori collezioni del mondo.
I Krobo producono ed usano le loro perline per feste d’iniziazione, per culti, e per l’estetica.
Visita di un atelier specializzato nella produzione artigianale di perline.
Nel pomeriggio i funerali krobo, che si tengono ogni sabato, a mo’ di celebrazione festosa della memoria del defunto. Tramite questa celebrazione il defunto diventa un antenato per tutta la famiglia. I partecipanti esibiscono ricchi tessuti rossi e neri.
Visita del lago d’Akossombo, che ha vantato durante un lungo periodo di tempo, il record del lago artificiale più grande al mondo.
Giorno 3: Akossombo – Kumasi
Breve navigazione sul fiume Volta
Arrivo a Kumasi: il tempio di Besease
Il museo del Centro Culturale
Arrivo a Kumasi in fine mattinata
Kumasi è una città che puo’ vantare un passato ma anche un presente. Un passato, prima di tutto, centrato intorno ai re ashanti che dalla fine del 17° secolo ad oggi hanno mantenuto vive le tradizioni e la forza del popolo ashanti; il presente, rappresentato da floride attività economiche, che traggono profitto dalle opportunità offerte dalla foresta e dalle miniere d’oro soggiacenti.
All’altezza di Ejisu, troviamo tempio di Besease, importante luogo di devozione per la popolazione ashanti da tre secoli ad oggi. Recentemente restaurato, rappresenta un bellissimo esempio di architettura ashanti tradizionale.
Visita del museo del Centro Culturale con la sua collezione d’oggettistica ashanti.
Giorno 4: Kumasi – Mole
Le cascate di Kintampo
Villaggi Gondja
L’antica moschea di Larabanga
Nella regione di Kintampo visiteremo le cascate, che ci annunciano la prossimità della foresta e dunque di ricchezza d’acqua.
Traverseremo villaggi Gondja, dagli stili architettonici perfettamente conservati: a vista d’occhio domina l’argilla e la paglia.
Arriveremo a Larabanga, dove è stata conservata la più antica moschea del Ghana. Ci troviamo sul tracciato d’antiche vie carovaniere. Mercanti del Sahel scendevano fin qui ed oltre per commerciare il sale di Timbuktu in cambio di noci di cola ed oro. Con loro hanno “trasportato” sensibilità artistiche e stili di vita, che ritroviamo in villaggi come Larabanga.
Giorno 5: Mole – Tamale
Walking safari nelle riserva di Mole
Villaggi Dagomba
Siamo in una savana arbustiva. In questo spazio ambientale è stato costituito il Parco Nazionale di Mole, famoso per la presenza d’elefanti di savana, antilopi, scimmie, facoceri.
Visita di villaggi Dagomba. Questa popolazione rappresenta un ottavo dell’intera popolazione ghanese. I loro villaggi si caratterizzano per un numero importante di case rotonde, con tetto in paglia.
Giorno 6: Tamale – Bolgatanga
L’oracolo di Tongo
Una beve escursione a piedi ci porterà sull'altopiano di Tongo. In questo luogo spettacolare s’innalzano numerosi pinnacoli composti da enormi pietre sovrapposte con sorprendente regolarità: le popolazioni locali li considerano parte d’antiche abitazioni degli dei. Una profonda crepa della parte più alta della montagna costituisce la grotta dell'oracolo, nella quale si accede solo se accompagnati dai sacerdoti che vi penetrano per compiere riti e sacrifici. Questa montagna è popolata dai Talensi, che vivono riuniti in clan. La tipica abitazione fortificata, nella quale convive anche una sessantina di persone, è costruita in argilla e dà l'impressione di un labirinto al quale si accede da una sola porta di ingresso. Piccoli vicoli, scalette, corridoi coperti, stanze a forma d’uovo e terrazze formano un insieme armonico di suggestiva bellezza.
Giorno 7: Bolgatanga – Wa
Le case dipinte dei Gurunsi
La cattedrale di Navrongo ed il suo museo
Villaggi dagarti
Arrivo tra i Gurunsi, che costruiscono ed affrescano grandi dimore fortificate. Presso i Gurunsi i ruoli nella costruzione sono divisi secondo i sessi. Gli uomini si occupano della costruzione degli edifici. Questi sono realizzati sovrapponendo strati di argilla, supportata da pilastri ed arcate in legno. Le donne si occupano della finizione: l’impermeabilizzazione dei muri e terrazze con sterco di zebù e la realizzazione di grandi affreschi impiegando pigmenti naturali rosso, bianco e nero, sullo sfondo ocra dei muri d’argilla. I disegni geometrici di questi affreschi completano e si fondono con le linee arrotondate e rettangolari delle forme plastiche degli edifici. Ottimo esempio di “architettura sculturale” che tanto influenzò Le Couboisier.
Giorno 8: Wa
La moschea di Nakori
Villaggi Lobi
Wa: il mercato, la chefferia tradizionale
Nelle vicinanze di Wa vivono i Lobi, isolati nelle loro abitazioni. Queste piccole fortezze in argilla, protette da un muro elevato senza aperture, sono composte da un granaio rettangolare intorno al quale si dispone la stalla e le camere. Penetrando in queste case, si è colpiti dalle varie graduazioni di luminosità: prevale la penombra, “squarciata” ogni tanto da fasci di luce che rendono l’ambiente surreale.
Nella società lobi, il capo della famiglia è la sola autorità. Responsabile di tutti e di tutto davanti al consiglio degli anziani o al governo, è incaricato degli altari sacrificali e dell’organizzazione del lavoro dei campi.
I Lobi sono anche abili artisti. Le loro statuette, utilizzate come protezione spirituale, occupano una posizione di prestigio in numerose collezioni di arte africana. Altro dominio in cui i Lobi eccellono è la musica. Tra di loro si trovano dei bravi suonatori di balafon.
Wa, città le cui origini risalgono al XVII secolo, all’incrocio di numerose strade che rappresentavano e che rappresentano ancora importanti vie di comunicazione. Il Palazzo Reale conserva le tracce di un’architettura sudanese proveniente dal Sahel seguendo i passi dei mercanti, marabut e griots.
Dopo anni di lotte intestine dei clan regnanti, da qualche mese la popolazione di Wa ha un nuovo capo tradizionale, che cercheremo d’incontrare.
Giorno 9: Wa – Kumasi
La via carovaniera e le sue moschee sudanesi
Iniziamo la nostra discesa verso sud attraverso un paesaggio che lascerà progressivamente i colori della savana per indossare quelli della foresta. La pista segue le impronte dell’antica strada delle carovane che collegava i più importanti centri commerciali dei reami del Sudan, come Djennè e Timbuctu, alla regione di Kumasi, grande produttrice d’oro e della famosa noce di cola. La presenza di moschee di stile sudanese sta a testimonianza degli antichi e fiorenti commerci che esistevano tra i popoli della savana e i popoli della foresta.
Giorno 10: Kumasi – Elmina
Kumasi: il museo del palazzo reale, il gran mercato
Elmina: il castello, la cittadina, i templi asafo (posubans)
Kumasi
Il Museo del Palazzo Reale ci aprirà le porte, con la sua collezione unica d’oggettistica ashanti.
Al cuore di una regione forestale, ricca tra l’altro in oro, Kumasi ha una dinamica commerciale impressionate. Prova ne è il mercato con 10.000 rivenditori, che espongono le loro mercanzie nel cuore della città, in un avvallamento. La città sorge infatti su un territorio collinare.
Elmina: nome legato alla storia dell’Africa, ma anche alla storia di tutta l’umanità. Nel 1482 Cristoforo Colombo e Bartolomeo Diaz arrivarono qui con una dozzina di caravelle per costruire un castello sotto l’autorità portoghese. I luoghi scelti erano legati alla possibilità di sfruttamento d’oro. Ecco l’inizio della storia d’Elmina: un castello, un porto, un villaggio, da cinque secoli in contatto con le popolazioni europee. Il castello che si visita oggi è il risultato dei lavori realizzati da Portoghesi, Olandesi, Inglesi e autorità locali. Nel corso della sua storia è stato utilizzato come magazzino d’oro, d’avorio, di legno pregiato, ma anche di schiavi. Oggi è considerato Patrimonio dell’Umanità. La città d’Elmina è un tipico porto di pesca con centinaia di grandi piroghe colorate che tutti i giorni affrontano l’oceano. I vicoli di quest’antico villaggio di pescatori ci faranno respirare un’atmosfera vivace e fuori del tempo. Le antiche costruzioni portoghesi, oggi abitate da dei locali, giacciono contrapposte ai templi delle “compagnie asafo”, in cui i guerrieri depositavano offerte votive.
Giorno 11: Elmina – Accra out
Kakum: il canopy walk
Accra: James Town, il museo nazionale, i fabbricanti di bare fantasy
Il canopy di Kakum, un ponte di corde assicurato a dei cavi in acciaio, rappresenta il ponte più lungo e più alto di questo genere in tutto il mondo. Da un’altezza di 30 - 40 metri si può avere una vista del tutto originale sulla foresta. Invece di mostrare i loro tronchi, gli alberi offrono allo sguardo le loro sommità slanciate alla ricerca di cielo e di sole.
Interessante città africana, in rapida evoluzione, Accra ha saputo conservare un’identità, che si riflette nei quartieri moderni, come anche in quelli vecchi, dove si moltiplicano le attività tradizionali.
I verdeggianti quartieri amministrativi, composti da eleganti ville della prima metà del Novecento, ci ricordano che questa fu la più prosperosa delle colonie britanniche d’ Africa.
Di fronte all’oceano si organizza la vita del quartiere indigeno: un villaggio circondato da una città! Qui le attività economiche seguono criteri ben diversi da quelli che governano la city, distante solamente qualche centinaio di metri.
Particolarmente interessante il Museo Nazionale, realizzato per comparare l’arte tradizionale del Ghana con quella dell’intero continente africano e per lo sviluppo della produzione artistica moderna.
Visiteremo anche gli atelier dove sono fabbricati sarcofagi, dalle forme “fantasy”. Con estro escono fuori dalle mani di abili falegnami delle bare a forma di frutti, pesci, aerei, animali... Questi prodotti potrebbero far bella figura in qualsiasi centro d’arte moderna.
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