Africa
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Windhoek, Waterberg, Hoba, Tsumeb Etosha, Khorixas, Terrace Bay Swakopmund Walvis Bay, Swartfontein, Sesriem, Fish River Lüderitz, Kolmannskop, Kalahari, Windhoek

22 giorni e 6.000 chilometri
sulle strade della Namibia

di Francesca Zannoni e Roberto Barat

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11° giorno: Swakopmund-Walvis Bay-Kuiseb-Solitaire-Swarfontein
• Lasciamo Swakopmund in direzione Sud, verso Walvis Bay
, una cittadina che ha ben poco da offrire. A 8 Km dalla città però si trovano alte dune di sabbia rossa sulle quali è possibile vedere qualcuno che si dedica allo sci... sulla sabbia. La Duna 7 è sicuramente la più famosa ed è segnalata da numerosi cartelli stradali. Sempre vicino a Walvis Bay si può visitare Rooibank, un piccolo villaggio dove vive l'ultima comunità Topnaar della Namibia. Almeno così riportano le guide. Noi ci siamo stati e a parte un vento insopportabile capace di alzare nuvoloni di sabbia, non abbiamo visto un bel niente. Proseguite verso sud: siete nel Namib Desert Park. A parte il panorana non c'è molto da segnalare. Sappiate che il Namib è il deserto più antico del mondo e, per essere un deserto è sorprendentemente ricco di vita. Lungo la strada, con una piccola deviazione, si può arrivare al Canyon del Kuiseb, un punto panoramico molto bello dove si può fare una gradevole sosta pic-nic. Rimettetevi in moto, la strada è ancora lunga. Solitaire è il primo centro abitato che troverete sulla vostra strada, ma definirlo centro abitato è una visione un po' esagerata della realtà. Si tratta di una pompa di benzina a manovella, una cabina del telefono che funziona un po' si e un po' no, un bar-ristorante-alimentari, un'area campeggio con bagni e doccia, e tre bungalow. Il tutto gestito da Mr. Moose che offre la miglior torta di mele della Namibia (telefono: 063/296367), e che, se gli siete simpatici, vi racconterà "di quella volta che il ghepardo...". La Guest Farm più accogliente della zona è quella di Swartfontein, gestita da Roberto e Silvia Scarafia a circa 50 Km da Solitaire. Non fatevi spaventare dalla deviazione, il panorama e l'ambientazione ne valgono la pena, per non parlare della cucina italo-namibiana. Riuscite a immaginare un brasato di gnu con la polenta?
12° giorno: Swartfontein
• Ci prendiamo una giornata di riposo e ci facciamo accompagnare da Roberto
a fare un giro all'interno della tenuta. Oltre a essere un'ottima guida naturalistica, potrà raccontarvi come si vive in Namibia, illustrandovi i pregi e i difetti delle varie realtà locali. Ma fate attenzione, da buon camminatore, cercherà di trascinarvi in arrampicate ai limiti dell'impossibile... prendete le vostre misure e regolatevi di conseguenza!
13° giorno: Swartfontein-Sesriem-Sossusvlei-Sinclair Guest Farm
• Partiamo di buon mattino perché ci aspetta una giornata molto impegnativa e ricca di emozioni. Tornate verso Solitaire e proseguite verso il campo di Sesriem. Da qui, proseguendo per altri 60 km si arriva al grande lago asciutto di Sossusvlei. La strada è interamente circondata da dune che vanno dall'ocra al rossiccio, uno dei percorsi desertici più belli che si possano immaginare. L'ultimo tratto di strada è percorribile solo con i 4X4, ma è stato istituito un sistema di navette che in poco tempo vi porterà a destinazione. La Duna 45 è una delle più alte (150mt.) e, se arrivate in cima, potete godere di uno spettacolo mozzafiato. L'ideale sarebbe riuscire a pernottare al campo di Sesriem (rigorosamente in tenda) o in uno dei lodge della zona, ma non è affatto facile, soprattutto in luglio e in agosto, per cui, a malincuore, nel pomeriggio, rimettetevi in marcia. In località Helmeringhausen c'è la Sinclaire Guest Farm (telefono 00264/061226979, e-mail : logufa@mweb.com.na) gestita da Gunther e Hannelore Hoffman. Si dice che nel 1870 alcuni coloni acquistarono la proprietà dai Nama per accedere all miniere di rame e pagarono la terra con due carriole piene di brandy. In seguito i nonni degli Hoffman rilevarono l'intera tenuta e la miniera che, a 3 km dalla fattoria è tutt'ora visitabile.
14° giorno: Sinclaire Guest Farm-Seeheim
• Al mattino, dopo una colazione veramente eccezionale preparata dalla signora Hannelore
, andiamo a visitare la vecchia miniera di rame che si trova all'interno della proprietà.
Trovarla è facile, basta seguire le indicazioni. Dopo l'avventura mineraria, tornate sulla strada e prendete la direzione per Bethanie; qui termina la regione del Namib. Bethanie è un piccolo paese fondato dai missionari tedeschi nel 1814; di quel periodo rimane un piccolo edificio nel cortile della chiesa luterana. Tolto il supermercato non ci sono motivi validi per fermarsi in questo piccolo paese. Arrivati a Goageb seguite la strada per Keetmanshoop e, allo svincolo che porta al Fish River Canyon troverete l'insegna di Seeheim. Non aspettatevi un paese perché non esiste. Noi ci siamo fermati a dormire al Seeheim Hotel (telefono 063/250503), un ostello per cacciatori, più fatiscente che spartano e pieno di trofei. I proprietari, strane persone, utilizzano l'ora del Sud Africa ed è possibile pagare in Rand sudafricani! Se arrivate nel pomeriggio fate un salto a Keetmanshoop e visitate la Kokerboom forest uno dei luoghi più magici della Namibia. Si tratta di un bosco di collinette rocciose che ospita oltre 250 piante di kokerboom, alcune alte fino a 7 metri, un albero molto singolare con il tronco tozzo e i rami a ventaglio rivolti verso l'alto. I boscimani ne svuotavano i rami per costruirsi le faretre per le frecce. All'interno della foresta si trova un campeggio dotato anche di bungalow, e vivono alcune specie animali come il facocero, i suricati (l'amico di Pumba) e un paio di ghepardi. A 5 km di distanza si trova il Giant's Playground una zona caratterizzata da formazioni rocciose vecchie di 180 milioni di anni che, a causa dell'erosione, hanno assunto forme veramente singolari. Qua e là crescono i kokerboom così si ha l'impressione di stare in un cartone animato. Alla sera la cena dell'albergo sarà, ci spiace dovervelo dire, una grossa delusione. Ci siamo passati anche noi.
15° giorno: Seeheim-Fish River Canyon- Keetmanshoop
• Memori della cena non aspettiamo grandi cose per la colazione
, quindi carichiamo la macchina e partiamo verso il Fish River Canyon. Si tratta del più grande canyon africano e, stando a quanto dicono i locali, secondo solo al Grand Canyon in Arizona. Dopo lunghe riflessioni non siamo riusciti a capire se tale affermazione fosse veritiera o dettata da spirito campanilistico, ma una volta arrivati lassù vi renderete conto che non si tratta di una questione di numeri e proporzioni: la vista vi toglierà il respiro. Nel corso dei secoli il fiume ha scavato una roccia coloratissima, ma desertica e inospitale dove possono vivere poche specie animali e il kokerboom. Se avete giorni a disposizione e siete appassionati dell'argomento, potete dedicarvi al trekking che in 5 giorni attraversa il canyon per 80 Km. A circa 20 Km dal punto panoramico si trova il Canon Lodge (telefono: 061/230066-46; fax: 061/257863; sito internet : www.namibiaweb.com/canyon; e-mail: nature.i@mweb.com.na) un angolo di paradiso curato in ogni minimo dettaglio e realizzato nel pieno rispetto dell'ambiente. Purtroppo non è facile trovare posto per cui noi ci siamo dovuti accontentare della cucina. La sera abbiamo pernottato a Keetmanshoop al Central Lodge (telefono: 225850-224959-224982; fax: 223593; e-mail: clodge@iway.na) un albergo nuovissimo curato ed elegante dove è possibile fermarsi per la cena. Con un piccolo supplemento potete prendere la camera con idromassaggio!

16° giorno: Keetmanshoop-Garub-Luderitz
• Finché non arriviamo ad Aus, la strada che da Keetmanshoop ci condurrà a Luderitz...

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