19°
Giorno: Cape Town Dedichiamo l'intera giornata
alla visita della città. Per prima cosa ci
dirigiamo verso il Waterfront, un gigantesco e ultramoderno
centro commerciale all'aperto, dove è possibile
comprare di tutto, ma soprattutto dove si trova
il Museo dedicato a Nelson Mandela da cui è
possibile imbarcarsi per Robben
Island, le terribili prigioni speciali del regime
dell'apartheid.
I tour dell'isola partono dal Quai 1 del nuovo porto
di Cape Town. Acquistato il biglietto si accede
al Nelson Mandela Museum dove, nell'attesa, ci si
può fare un'idea del carcere e della vita
dei detenuti. Robben Island è stata dichiarata
partimonio dell'umanità dall'Unesco nel 1999
e il tour, circa tre ore rigorosamente organizzate,
comprende la visita alla prigione, alla cava di
calce dove lavoravano come schiavi Mandela e gli
altri detenuti, e alla chiesetta utilizzata quando
Robben Island fu adibita a lebbrosario. Ad accompagnarvi
nel tour un ex detenuto, iscritto all'Anc, che personalizza
la descrizione dei luoghi storici con episodi tratti
dalla sua esperienza detentiva.
Se viaggiate nel mese di agosto tenete presente
che sull'isola soffia un vento gelido per cui copritevi
bene.
Nel pomeriggio bighelloniamo per la città,
paseggiando per le strade e i viali del centro e
nel centralissimo mercato. Se volete comprare della
musica locale vi consigliamo l'African Music Store
in 90 A Long St. Sapranno consigliarvi e sono molto
ben riforniti. Se la giornata lo permette si può
prendere la teleferica (www.tablemountain.co.za)
e salire sulla famosa TableMountain, magari per
dedicarsi a qualche escursione o semplicemente per
gustarsi in panorama dall'alto.
Guardate l'orologio perché a mezzogiorno
in punto il colpo di cannone che da trecento anni
segna l'orario della città di farà
tremare le orecchie.
20° Giorno: Cape Town
- Stellenbosch (77 km) Passiamo la mattinata
in città, poi, dopo pranzo ci muoviamo alla
volta di Stellenbosch, nella mitica regione dei
vini, dove le vigne si incrociano per formare disegni
geometrici molto suggestivi. Peccato che in agosto
tutto questo si possa solo immaginare! Adesso è
inverno e i vigneti sono spogli. Pensate solo che
qui la vendemmia si fa a febbraio/marzo.
Stellenbosch è la cittadina più vivace
e interessante della regione. Venne fondata nel
1679 e vi sono numerosi edifici in stile georgiano,
vittoriano e olandese del Capo. Qui nel 1918 venne
aperta la prima università in lingua afrikaans,
che continua ad occupare un ruolo fondamentale nella
politica e nella cultura afrikaner, ospitando studenti
da tutto il paese.
Noi
alloggiamo al Lanzerac Manor (www.lanzerac.co.za;
info@lanzerac.co.za)
un'azienda vinicola fondata nel 1692 dove è
possibile visitare anche la cantina e la zona di
produzione. In realtà, anche se le camere
sono molto lussuose, e la cena elegante e raffinata
(ma quel pinguino di un maitre che ci ha servito
sembrava avesse una scopa nel sedere), l'atmosfera,
un po' fredda e impersonale, ci ha fatto rimpiangere
lodge famigliari meno pretenziosi e molto più
caldi. Insomma, la notte non vale la spesa.
21° Giorno: Stellenbosch
- Swarterberg Pass - Prince Albert (408 km)
Partiamo di buon mattino, dopo un'abbondante e ricca
colazione, percorrendo la N1 fino al bivio con la
R407 per arrivare alla cittadina di Prince Albert.
Lungo la strada non c'è praticamente nulla,
a parte un paesaggio molto bello e suggestivo, per
cui se volete fermarvi per il pranzo dovete organizzarvi
un pic nic.
Prince Albert è piccola, ma molto graziosa
(si sviluppa lungo un'unica strada). Anche se si
trova nella regione del Karoo, è fresca e
verdeggiante, grazie alle numerose sorgenti che
sgorgano dalle montagne circostanti, ricca di frutteti,
vigneti e olive.
Pranziamo al Cannibals in Kerkstrasse 109, una piccola
locanda dove è possibile gustare la cucina
tipica della regione. Buono ed economico. Un'altra
valida alternativa per lo spuntino di mezzo giorno,
o per una merenda un po' ricca, è offerto
dal Sampie se Plaasstal, sempre sulla stessa via,
ma verso la fine del paese. Si tratta di una fattoria
con vendita di prodotti e piccola degustazione delle
specialità locali.
Fate attenzione alle indicazioni stradali, perché
alcune vie hanno nomi afrikaans, anche se le guide
e le cartine ufficiali riportano regolarmente quello
in inglese! In ogni caso è difficile perdersi
in questo paese. Da qui non si può non andare
a vedere lo Swartberg Pass, considerato (ed è
vero) il valico più spettacolare del Sud
Africa, soprattutto nel tratto a sud, vicino alla
città. Venne
costruito tra il 1881 e il 1888, è lungo
24 chilometri e ha un dislivello di circa 1.600
m. La strada per un po' è asfaltata, ma se
ha piovuto e voi non avete una 4X4 può essere
difficile raggiungere la vetta. In ogni caso vale
la pena tentare. L'ingresso nella valle è
quasi indescrivibile, completamente attorniato da
rocce verde fosforescente. Avanti pochi metri si
ha la sensazione di entrare direttamente nelle viscere
della montagna, tanto la pietra si protende verso
la strada. Ai margini proliferano gerani selvatici
dalle dimensioni gigantesche, la protea e la watsonia.
La sera ceniamo al Karoo Kombuis, in Deuerdrift
Strasse, un simpatico locale che prepara piatti
tipici della cucina casalinga (se avete l'occasione
assaggiate il bobotie, un piatto fatto a base di
carne macinata e besciamella tutto cotto al forno)
e dove i simpaticissimi proprietari, che possiedono
una ricchissima collezione di scarpe e cappelli,
dopo cena organizzano giochi con cui intrattenere
gli ospiti. Qui non vendono vino, quindi portatevi
la vostra bottiglia (in Sd Africa si fa
).
Dormiamo al Price Albert of Saxe-Coburg Lodge (www.saxecoburg.co.za,
tel 5411267) situato in Kerkstrasse 60, un B&B
carino ed economico. Il proprietario, che parla
anche un po' di italiano è un vero appassionato
di viaggi e natura per cui potrà elargire
ottimi consigli. Attenzione perché non hanno
la carta di credito e l'unica banca della città
non ha il Bancomat e ci consente di prelevare solo
con carta di credito.
22° Giorno: Prince
Albert - Kimberly (660 km) Lasciamo Prince
Albert e riprendiamo la N1 fino a Three Sisters
per proseguire sulla N12 fino a Kimberly. La strada
è lunga e decisamente noiosa e, anche in
questo caso, premunitevi di generi alimentari per
il pranzo. Soprattutto se viaggiate tra sabato e
domenica. Nella città dei diamanti alloggiamo
al Langberg Guest Farm (www.langberg.co.za,
getaway@langberg.co.za,
tel. 2753 8321001) una fattoria appena fuori città.
23° Giorno: Kimberly
- Bethlehem (474 km) Dopo colazione andiamo
a Kimberly a vedere il mitico Big Hole.
Non ci sono parole per descriverlo: è impressionante,
immenso, veramente incredibile. Prima di accerdervi
si attraversa la zona sovrastante la miniera, dove
è possibile vedere i vecchi impianti di estrazione
e lavorazione della kimberlite, la pietra da cui
si estraggono i diamanti, e gli uffici dove venivano
rilasciate le concessioni. Anche il museo della
città mineraria è sorprendente: in
pratica il museo è la città ed è
come se l'intero villaggio fosse stato congelato
con le sue case e i suoi abitanti per essere conservato
integro sino ad oggi. Le casette di legno con i
mobili e le suppellettili, la chiesa con gli arredi
sacri e le foto dei sacerdoti che hanno guidato
la comunità, i negozi ancora colmi di mercanzia,
ma anche il saloon pieno di musica, l'ospedale con
i malati, la piazza, la banca, un secolo di speranze
e sogni mancati. Al termine della città poi
in un museo della De Beers è possibile ricostruire
la storia della città attraverso i suoi diamanti
e quella che sarebbe diventata la multinazionale
"unica" che ancor oggi gestisce la maggior
parte del commercio dei preziosi. Prendetevi una
buona mattina a disposizione, perché questo
posto merita una sosta di qualche ora.
Se è domenica e pensate di pranzare in città
sappiate che non è affatto facile. E' praticamente
tutto chiuso: quindi buona fortuna.
Lasciata Kimberly prendiamo la N8 fino a Bloemfontein,
poi la N1 fino a Winburg e infine la N5 fino a Bethlehem
dove ci fermiamo per la notte.
Alloggiamo al Fisant & Bokmakierie Guest House
(fisantBB@hotmail.com
cell. 0827760322) in Oosthuyse Street, nel quartiere
residenziale della città definito Panorama.
E' una villa molto bella e curata nei dettagli con
le camere dotate di cucina per il self catering.
Se volete cenare in paese considerate che ci sono
solo Pub con la classica bisteccona e patate fritte.
Pare che da queste parti siano particolarmente rinomate
le Tagliatelle Alfredo, tipica specialità
italiana, che noi non abbiamo avuto il coraggio
di affrontare. Se siete così ardimentosi
feteci sapere com'è andata.
24° Giorno: Bethlehem
- Johannesburg - Italia (386 + 11.000 km)
Da Bethlehem potete scegliere se arrivare a Johannesburg
con la N1 oppure con la N3. La distanza è
più o meno la stessa, le strade sono entrambe
belle e non ci vuole molto tempo, per cui prendetevela
pure comoda e se vi viene in mente un'ultimo giro
(per esempio al Golden Gate NP, è di strada)
concedetevelo senza problemi. Per il resto è
il giorno della partenza, per cui non c'è
molto da dire. Buon rientro a tutti.
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