Africa
 

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24 giorni sulle strade del Sud Africa

di Francesca Zannoni e Roberto Barat


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19° Giorno: Cape Town Dedichiamo l'intera giornata alla visita della città. Per prima cosa ci dirigiamo verso il Waterfront, un gigantesco e ultramoderno centro commerciale all'aperto, dove è possibile comprare di tutto, ma soprattutto dove si trova il Museo dedicato a Nelson Mandela da cui è possibile imbarcarsi per Robben Island, le terribili prigioni speciali del regime dell'apartheid.
I tour dell'isola partono dal Quai 1 del nuovo porto di Cape Town. Acquistato il biglietto si accede al Nelson Mandela Museum dove, nell'attesa, ci si può fare un'idea del carcere e della vita dei detenuti. Robben Island è stata dichiarata partimonio dell'umanità dall'Unesco nel 1999 e il tour, circa tre ore rigorosamente organizzate, comprende la visita alla prigione, alla cava di calce dove lavoravano come schiavi Mandela e gli altri detenuti, e alla chiesetta utilizzata quando Robben Island fu adibita a lebbrosario. Ad accompagnarvi nel tour un ex detenuto, iscritto all'Anc, che personalizza la descrizione dei luoghi storici con episodi tratti dalla sua esperienza detentiva.
Se viaggiate nel mese di agosto tenete presente che sull'isola soffia un vento gelido per cui copritevi bene.
Nel pomeriggio bighelloniamo per la città, paseggiando per le strade e i viali del centro e nel centralissimo mercato. Se volete comprare della musica locale vi consigliamo l'African Music Store in 90 A Long St. Sapranno consigliarvi e sono molto ben riforniti. Se la giornata lo permette si può prendere la teleferica (www.tablemountain.co.za) e salire sulla famosa TableMountain, magari per dedicarsi a qualche escursione o semplicemente per gustarsi in panorama dall'alto. Guardate l'orologio perché a mezzogiorno in punto il colpo di cannone che da trecento anni segna l'orario della città di farà tremare le orecchie.

20° Giorno: Cape Town - Stellenbosch (77 km) Passiamo la mattinata in città, poi, dopo pranzo ci muoviamo alla volta di Stellenbosch, nella mitica regione dei vini, dove le vigne si incrociano per formare disegni geometrici molto suggestivi. Peccato che in agosto tutto questo si possa solo immaginare! Adesso è inverno e i vigneti sono spogli. Pensate solo che qui la vendemmia si fa a febbraio/marzo.
Stellenbosch è la cittadina più vivace e interessante della regione. Venne fondata nel 1679 e vi sono numerosi edifici in stile georgiano, vittoriano e olandese del Capo. Qui nel 1918 venne aperta la prima università in lingua afrikaans, che continua ad occupare un ruolo fondamentale nella politica e nella cultura afrikaner, ospitando studenti da tutto il paese.
Noi alloggiamo al Lanzerac Manor (www.lanzerac.co.za; info@lanzerac.co.za) un'azienda vinicola fondata nel 1692 dove è possibile visitare anche la cantina e la zona di produzione. In realtà, anche se le camere sono molto lussuose, e la cena elegante e raffinata (ma quel pinguino di un maitre che ci ha servito sembrava avesse una scopa nel sedere), l'atmosfera, un po' fredda e impersonale, ci ha fatto rimpiangere lodge famigliari meno pretenziosi e molto più caldi. Insomma, la notte non vale la spesa.

21° Giorno: Stellenbosch - Swarterberg Pass - Prince Albert (408 km) Partiamo di buon mattino, dopo un'abbondante e ricca colazione, percorrendo la N1 fino al bivio con la R407 per arrivare alla cittadina di Prince Albert.
Lungo la strada non c'è praticamente nulla, a parte un paesaggio molto bello e suggestivo, per cui se volete fermarvi per il pranzo dovete organizzarvi un pic nic.
Prince Albert è piccola, ma molto graziosa (si sviluppa lungo un'unica strada). Anche se si trova nella regione del Karoo, è fresca e verdeggiante, grazie alle numerose sorgenti che sgorgano dalle montagne circostanti, ricca di frutteti, vigneti e olive.
Pranziamo al Cannibals in Kerkstrasse 109, una piccola locanda dove è possibile gustare la cucina tipica della regione. Buono ed economico. Un'altra valida alternativa per lo spuntino di mezzo giorno, o per una merenda un po' ricca, è offerto dal Sampie se Plaasstal, sempre sulla stessa via, ma verso la fine del paese. Si tratta di una fattoria con vendita di prodotti e piccola degustazione delle specialità locali.
Fate attenzione alle indicazioni stradali, perché alcune vie hanno nomi afrikaans, anche se le guide e le cartine ufficiali riportano regolarmente quello in inglese! In ogni caso è difficile perdersi in questo paese. Da qui non si può non andare a vedere lo Swartberg Pass, considerato (ed è vero) il valico più spettacolare del Sud Africa, soprattutto nel tratto a sud, vicino alla città. Venne costruito tra il 1881 e il 1888, è lungo 24 chilometri e ha un dislivello di circa 1.600 m. La strada per un po' è asfaltata, ma se ha piovuto e voi non avete una 4X4 può essere difficile raggiungere la vetta. In ogni caso vale la pena tentare. L'ingresso nella valle è quasi indescrivibile, completamente attorniato da rocce verde fosforescente. Avanti pochi metri si ha la sensazione di entrare direttamente nelle viscere della montagna, tanto la pietra si protende verso la strada. Ai margini proliferano gerani selvatici dalle dimensioni gigantesche, la protea e la watsonia.
La sera ceniamo al Karoo Kombuis, in Deuerdrift Strasse, un simpatico locale che prepara piatti tipici della cucina casalinga (se avete l'occasione assaggiate il bobotie, un piatto fatto a base di carne macinata e besciamella tutto cotto al forno) e dove i simpaticissimi proprietari, che possiedono una ricchissima collezione di scarpe e cappelli, dopo cena organizzano giochi con cui intrattenere gli ospiti. Qui non vendono vino, quindi portatevi la vostra bottiglia (in Sd Africa si fa…).
Dormiamo al Price Albert of Saxe-Coburg Lodge (www.saxecoburg.co.za, tel 5411267) situato in Kerkstrasse 60, un B&B carino ed economico. Il proprietario, che parla anche un po' di italiano è un vero appassionato di viaggi e natura per cui potrà elargire ottimi consigli. Attenzione perché non hanno la carta di credito e l'unica banca della città non ha il Bancomat e ci consente di prelevare solo con carta di credito.

22° Giorno: Prince Albert - Kimberly (660 km) Lasciamo Prince Albert e riprendiamo la N1 fino a Three Sisters per proseguire sulla N12 fino a Kimberly. La strada è lunga e decisamente noiosa e, anche in questo caso, premunitevi di generi alimentari per il pranzo. Soprattutto se viaggiate tra sabato e domenica. Nella città dei diamanti alloggiamo al Langberg Guest Farm (www.langberg.co.za, getaway@langberg.co.za, tel. 2753 8321001) una fattoria appena fuori città.

23° Giorno: Kimberly - Bethlehem (474 km) Dopo colazione andiamo a Kimberly a vedere il mitico Big Hole. Non ci sono parole per descriverlo: è impressionante, immenso, veramente incredibile. Prima di accerdervi si attraversa la zona sovrastante la miniera, dove è possibile vedere i vecchi impianti di estrazione e lavorazione della kimberlite, la pietra da cui si estraggono i diamanti, e gli uffici dove venivano rilasciate le concessioni. Anche il museo della città mineraria è sorprendente: in pratica il museo è la città ed è come se l'intero villaggio fosse stato congelato con le sue case e i suoi abitanti per essere conservato integro sino ad oggi. Le casette di legno con i mobili e le suppellettili, la chiesa con gli arredi sacri e le foto dei sacerdoti che hanno guidato la comunità, i negozi ancora colmi di mercanzia, ma anche il saloon pieno di musica, l'ospedale con i malati, la piazza, la banca, un secolo di speranze e sogni mancati. Al termine della città poi in un museo della De Beers è possibile ricostruire la storia della città attraverso i suoi diamanti e quella che sarebbe diventata la multinazionale "unica" che ancor oggi gestisce la maggior parte del commercio dei preziosi. Prendetevi una buona mattina a disposizione, perché questo posto merita una sosta di qualche ora.
Se è domenica e pensate di pranzare in città sappiate che non è affatto facile. E' praticamente tutto chiuso: quindi buona fortuna.
Lasciata Kimberly prendiamo la N8 fino a Bloemfontein, poi la N1 fino a Winburg e infine la N5 fino a Bethlehem dove ci fermiamo per la notte.
Alloggiamo al Fisant & Bokmakierie Guest House (fisantBB@hotmail.com cell. 0827760322) in Oosthuyse Street, nel quartiere residenziale della città definito Panorama. E' una villa molto bella e curata nei dettagli con le camere dotate di cucina per il self catering. Se volete cenare in paese considerate che ci sono solo Pub con la classica bisteccona e patate fritte. Pare che da queste parti siano particolarmente rinomate le Tagliatelle Alfredo, tipica specialità italiana, che noi non abbiamo avuto il coraggio di affrontare. Se siete così ardimentosi feteci sapere com'è andata.

24° Giorno: Bethlehem - Johannesburg - Italia (386 + 11.000 km) Da Bethlehem potete scegliere se arrivare a Johannesburg con la N1 oppure con la N3. La distanza è più o meno la stessa, le strade sono entrambe belle e non ci vuole molto tempo, per cui prendetevela pure comoda e se vi viene in mente un'ultimo giro (per esempio al Golden Gate NP, è di strada) concedetevelo senza problemi. Per il resto è il giorno della partenza, per cui non c'è molto da dire. Buon rientro a tutti.